mercoledì 7 luglio 2010

Le Verou - Charavines

8^ Tappa, 23 Km

Partenza alle 6.00, lasciamo a malincuore il bel campeggio e riprendiamo la marcia. Come per contraddire quello che è stato detto sul percorso, troviamo strade asfaltate, senza traffico, larghe carrarecce, paesini con bar e negozi.
Arriviamo prima delle 7.00 a LES ABRETS e incredibilmente troviamo attività commerciali aperte e via-vai di persone. Finalmente facciamo colazione in un bar: niente a che fare con i villaggi addormentati dei giorni precedenti.
Anche oggi dobbiamo fare 400m di dislivello ma le pendenze sono ben distribuite e le strade notevolmente migliorate. Facciamo meno fatica dei giorni precedenti. In questa zona incontriamo spesso degli alberi di noce.
Verso la fine della tappa deviamo dal cammino per raggiungere il lago di PALADRU. E' un lago largo 1km e lungo 5,5km, famoso per due siti archeologici: un villaggio del neolitico e un villaggio medievale perfettamente conservato.
Arrivati a CHARAVINES ci rechiamo al campeggio, ma la roulotte prenotata si rivela degna dei siti archeologici. Così dirottiamo la scelta su un hotel "HOTEL BEAU RIVAGE" con vista sul lago e spiaggia privata pagando pochi euro in più. Abbiamo capito che non c'è uno standard di riferimento perché il camping era a 3 stelle.
Pomerggio di riposo sul lago come turisti.
La sera in un ottimo ristorante "HOTEL DES BAINS" cena superba con Claudine e Bernard, amici di Paolo Montanari, parlano tutti e due molto bene l'italiano e si sono rivelate delle persone squisite e molto disponibili a farci conoscere la cucina francese. Ottimi i pesciolini
di lago con i ravioli, i formaggi, i dolci e i vini.
BONNE JOURNE'E A TOUTS
PIERA Y LEO

martedì 6 luglio 2010

Riflessioni dopo la prima settimana di Cammino Gebennensis

Il percorso è quasi totalmente su sentieri, si cerca di evitare a tutti i costi le strade asfaltate anche quelle poco trafficate. Ad esempio una volta per evitare 100 m di strada provinciale senza traffico, abbiamo allungato per 1 Km su e giù per i boschi. Si trascurano spesso i centri abitati che vengono lasciati fuori 2 o 3 Km dal cammino. Questo è un problema per chi fa il viaggio a piedi perché uscire dal percorso anche di un solo Km, che considerando anche il ritorno diventano 2, comporta un'aggiunta di fatica che il camminatore quasi mai è disposto ad affrontare. Vanno meglio i viaggiatori in bici o a cavallo.
Mancano inoltre i principali punti di ristoro e di ritrovo per un camminatore che sono i bar e i negozi di alimentari: visto che lo zaino è già pesante, non lo si può ulteriormente caricare di provviste a lungo periodo. In questo modo c'è anche il rischio di attraversare la regione e non coglierne tutti gli aspetti.
Al contrario, nei cammini spagnoli il percorso è meglio distribuito: si attraversano sempre i paesi perché nati DAL cammino, quindi si alternano sentieri nei boschi, larghe carrarecce e strade asfaltate con traffico molto modesto. In questo modo, si vanno a conoscere meglio le abitudini e i modi di vivere delle persone del posto.
Per le prossime tappe abbiamo deciso di seguire il percorso in maniera più elastica: uscire dal tracciato quando è possibile farlo. Domani abbiamo intenzione di deviare e soggiornare al lago di Paladru.
LEO

lunedì 5 luglio 2010

S. Maurice de Rotherens - Le Verou

7^Tappa: 20Km

Colazione alle 5,30 perché Chantal vuole prepararla lei: sul tavolo caffè, latte, mele, burro, 2 marmellate, 3 tipi di pane, yogurt e 2 succhi di frutta, colazione più che abbondante. Un'altra visita alla cappella, zaino in spalla e un abbraccio a Chantal, scendiamo verso il Dipartimento dell'Isere.
Per raggiungere il grazioso villaggio di GRESIN evitando 100m di strada statale percorriamo più di 1 Km in su e giu per i sentieri. E' un po' troppo da sopportare! Dopo il villaggio troviamo un banchetto-ristoro self-service con delle cappe sante in vendita, ne compriamo una perché la nostra era a casa dimenticata. Una giovane signora davanti alla sua casa ci saluta e chiediamo consiglio: sentiero 6km con salita oppure strada asfaltata 4Km discesa dolce e poco traffico??? NON ABBIAMO DUBBI: STRADA ASFALTATA!!!
Così entriamo nel paese di S. GENIX e facciamo la prima sosta a un bar. Vicino al bar c'è la Chiesa di S. Agata martirizzata con il taglio dei seni. Per questo la città è famosa per un dolce-brioche a forma di seno in onore della Santa. Graziosa la cittadina.
Oltrepassiamo il GUIERS affluente del Rodano ed entriamo in ISERE. Seguiamo l'argine destro per qualche chilometro, abbandonato l'argine proseguiamo verso dolci colline che dovremo superare.
Incontriamo un'anziana pellegrina che finirà il cammino ad ARLES, cammina molto piano. Poco dopo troviamo un bel posto fatto per i pellegrini "le repose du pelerin" dove possiamo riposare e fare merenda, è il primo.
Riprendiamo a camminare e raggiungiamo ancora la signora, dice che si fermerà a mangiare nel campeggio dove noi finiremo la tappa. All'ombra di un noce troviamo un uomo completamente disteso sull'erba: è Pierre che si sta riposando e dice che anche lui si fermerà al campeggio per mangiare ma poi proseguirà per altri 7Km.
Arrivati a Le Verou solito chilometro in più per trovare il campeggio. Molto gentili all'accettazione, ci danno tutte le informazioni e ci accompagnano allo chalet che è bellissimo.
Ma anche il resto del campeggio è molto bello e ben curato. Ne approfittiamo per fare una lavatrice, stendere, usare l'wifi e fare qualche tuffo in piscina. Nel girovagare per fare queste cose ritroviamo Pierre che sta pranzando al ristorante del campeggio, ci salutiamo. Ci troviamo talmente bene che decidiamo di fermarci un altro giorno per riposare e recuperare energie.
Mercoledì andremo sul lago di Paladru in un altro campeggio.
A TOUT LE MONDE. PIERA Y LEO

domenica 4 luglio 2010

Yenne - S. Maurice de Rotherens

6^ Tappa: 17 Km

Alle 5,30 lasciamo a malincuore il convento dei Cappuccini, abbiamo dormito benissimo, al fresco. Facciamo fatica a trovare il Cammino per la troppa abbondanza di "Cappe Sante" in giro per il paese che indicano direzioni diverse per l'esistenza di una variante invernale al solito percorso. Oggi dobbiamo oltrepassare un colle importante, fare oltre 600m di dislivello.
Che sia dura lo si capisce subito nella prima parte di questa tappa dove ci sono rampe in ascesa difficili, ripagate però da spettacolari strapiombi sul Rodano.
Il sentiero è esposto, molto bagnato e in certi punti l'erba è alta, bisogna fare molta attenzione. La guida dice che anche in caso di nebbia è consigliabile fare la variante invernale... e improvvisamente si alza proprio la nebbia! Per fortuna, però, abbiamo già terminato il tratto più esposto.
Al 9^Km arriviamo alla "Casa di caccia" gestita ora da allevatori e produttori di formaggio come posto di ritrovo dopo il lavoro, sono appena le nove del mattino e in quel momento stanno facendo una sostanziosa merenda a base di baguettes, carne arrosta, formaggio e vino, ci invitano a condividere la merenda. Scoprono che siamo italiani e ci prendono in giro per i mondiali e Leo risponde: " non solo l'Italia è stata eliminata..." risata generale. Tutto il cibo della merenda era molto buono.
Lasciata l'allegra compagnia riprendiamo a salire, è molto dura e sembra non finire mai, per fortuna siamo sempre all'ombra e la vegetazione è talmente fitta che sembra di essere in una giungla. Ad un certo punto ci accorgiamo che Piera ha una zecca alla caviglia, non si stacca e decidiamo di toglierla quando saremo alla gite. Arriviamo al passo molto affaticati, ma finalmente si scende.
A S. Maurice solita sorpresa: la gite è 1Km fuori dal Cammino e la strada in forte ascesa, Piera brontola ma piano piano arriviamo. Chantal ci accoglie con calore ma la Gite è un caos: è un cantiere, non c'è nulla di finito, in più è occupata dal figlio del gestore che con vari amici festeggia il 35^ compleanno. Sono giovani coppie con figli piccoli che però hanno festeggiato fino a tarda notte, è ormai passato mezzogiorno ma si sono appena svegliati. Chantal ci mette a nostro agio e subito toglie la zecca a Piera facendola girare. Attendiamo 2 ore per la stanza, e la doccia non ha ancora acqua calda perché consumata dai festeggiatori.
Verso le 15,00 ritorna la calma, tutti vanno a casa e noi restiamo da soli con Chantal che gestisce la Gite e le cose cambiano completamente. Ci riposiamo e la sera ceniamo all'aperto con davanti un panorama stupendo all'ora del tramonto; davanti a noi la regione dell'ISERE che raggiungeremo all'indomani. Cena con crema di verdura, insalata e prosciutto, pasta con bistecca!!! Formaggi della Savoia e dolce di mele, vino rosso, bianco e rosè il tutto semplice ma buono.
Dopo cena Chantal ci invita a visitare la gite che il padrone Louis Revel si costruisce piano piano da solo. Vediamo una bella stanza con grande camino dove sono raccolte ed esposte immagini dei vari Cammini di Santiago e molte cartoline di pellegrini passati dalla sua Gite. Molto bella anche una vecchia cartina di Francia/Spagna con indicati i vari cammini che attraversano la Francia e la Spagna per arrivare a Santiago. Nella Gite tengono 4 quaderni con gli indirizzi dei pellegrini: 1 per i francesi, 1 per gli svizzeri, 1 per i tedeschi e 1 per il resto del mondo; noi siamo i primi Italiani. Poi entriamo in una suggestiva Cappella con varie opere create da Louis, alcune in vetro, altre in legno tra cui un crocifisso fatto da un tronco di vite.
All'aperto, seduti sul bordo della scarpata, Chantal, che ha la nostra età ci racconta dei suoi figli e della sua vita, parla lentamente così riusciamo a capirla e a dialogare un po'. Il prossimo anno vuole andare a Santiago partendo da Tours, 1600Km! Il sole è tramontato, si avvicina la notte nella totale quiete della valle sottostante, andiamo a dormire. Non ci aspettavamo che un posto che si era presentato in totale confusione avesse in serbo queste sorprese che sono la vera anima del Cammino.
BONSOIR PIERA Y LEO

sabato 3 luglio 2010

Channaz - Yenne

5^ tappa: 18Km

Partenza 5,30, l'aria è più fresca, usciamo dal campeggio, attraversiamo il ponte sul Canale e il piccolo paese. Subito la nostra strada è in forte salita, il sentiero del Cammino taglia i tornanti della strada asfaltata, ma accorciandola, così si fa troppa fatica e arriviamo stanchi alla sommità del primo monte.
Qui rimaniamo colpiti dalla grande quantità di vigneti che vengono coltivati, sono i "vignobles" e furono portati in Savoia dagli antichi Romani. Ci sono molte cantine di degustazione del vino , ma al nostro passaggio sono ancora chiuse.
Dopo Jongieux un'altra salita "tagliatornanti" ci toglie le ultime energie e arriviamo alla cappella di S. Romain distrutti. Ci riposiamo e facciamo merenda, da lassù si domina la valle di Yenne che anticamente era una palude formata dal Rodano e in seguito bonificata. Stupendo il panorama.
Discesa mozzafiato di 2 km all'interno di un fitto bosco dove scorgiamo uno scoiattolo che si arrampica sopra un albero. Finita la discesa ritroviamo il Rodano, percorriamo l'argine sinistro per 4 km prevalentemente all'ombra.
Arriviamo a Yenne e alloggiamo in un chiostro di Cappuccini "Clos des Capucins" ora adibito ad hotel: è antico, bello e fresco! Con noi c'è un numeroso gruppo di francesi che praticano la "Israeli dance" e vengono da varie parti di Francia. Stanno diverse ore in cappella a danzare e cantare per preparare uno spettacolo.
Alla sera a tavola conosciamo il 2^ pellegrino: PIERRE da Vienna. E' un bancario in pensione, ha 62 anni e ha fatto più volte il cammino, questo tratto, Ginevra-Le Puy, gli mancava... Ed è partito lo stesso giorno nostro! Conversiamo più di un'ora in francese!
Yenne è carina, ci sono bar e altri, servizi che ci mancavano tanto. Cena ottima nel Clos con Pierre e i danzatori: insalata, scaloppina ripiena con purè e verdure miste, formaggi, frutta e dolce tiramisu.
A TOUT A L'HEURE PIERA Y LEO

venerdì 2 luglio 2010

Le Cotes - Chanaz

4^ Tappa: 23Km

Ci svegliamo alle 4,30 perché le previsioni meteorologiche dicono che farà molto caldo. Alle 5,30 siamo in cammino, inizialmente la tappa è in discesa fino al Pont du Fier dove incontriamo il Rodano.
Percorriamo l'argine sinistro del fiume per 18 km tra boschi ripariali e un'immensa pioppeta che sembra essere la più grande d'Europa. D'ora in poi il tracciato di oggi sarà tutto in pianura: camminiamo quasi sempre all'ombra, e questo ci aiuta a soffrire meno il caldo.
Nelle piccole isole del Rodano vediamo cigni, aironi e folaghe. Finale di percorso un po' a sorpresa perché usciamo dal bosco e ci tocca fare gli ultimi 3 Km sotto il sole cocente di mezzogiorno.
Troviamo alloggio in un bel campeggio dove prendiamo uno chalet con giardino, ad un prezzo speciale per i pellegrini.
Davanti a noi c'è il Rodano con le barche elettriche.
Il villaggio vicino è piccolo ma molto grazioso, si specchia sulle sponde del Canale di Savieres e da qui partono grandi battelli che portano i turisti lungo il Canale, sul Rodano e sul Lago di Bourget perché sono tutti collegati. Noi perdiamo l'ultimo battello.
Pranzo francese, non buono ma ci rifacciamo alla sera con una buona pizza.
Una bufera di vento, a sera, finalmente rinfresca l'aria, stiamo tutti meglio, riusciamo a dormire e a riposare.
SALUT PIERA Y LEO

giovedì 1 luglio 2010

Frangy - Les Cotes

3^Tappa: 14Km

Colazione in camera con la spesa fatta al Carrefour ieri sera, ci sentiamo un po' stanchi e decidiamo di fare una tappa corta per poter recuperare energie.
Superiamo Le Grand Pont (1677) costruito sotto il Regno di Vittorio Amedeo 2° duca di Savoia e iniziamo subito la salita più impegnativa della giornata. Le strade oggi, in parte asfaltate, sono meno faticose rispetto ai giorni precedenti e vediamo case di campagna molto belle e ben curate.
Per attraversare un prato circondato da un recinto elettrico, Leo si becca la scossa delle mucche. Le mucche sono molto pacifiche, in salute, ben curate, al pascolo o sdraiate, e molto molto svizzere!
Finita la salita notiamo un gufo in volo e arriviamo a Desingy, dove sotto il Comune (Mairie) un bagno sempre aperto è riservato ai pellegrini con tanto di tampon adesivo per la Credenziale. Continuiamo in falsopiano sulla dorsale delle colline che sovrasta la valle del Rodano.
Dopo una scorpacciata di fragole di bosco, vediamo dall'alto Seyssel piccola città che si specchia sul Rodano. Poco dopo arriviamo a Le Gite d'Etape che è una specie di ostello rurale dove decidiamo di fermarci. Sono solo le 10,00 del mattino laviamo i vestiti e ci riposiamo a lungo. Questo Gite contiene 50 posti e accoglie anche chi viaggia a cavallo.
Nel pomeriggio, nel grande prato adiacente ci riposiamo all'ombra di un acero, al sole fa molto caldo. All'improvviso arriva Salvatrice, la prima pellegrina che incontriamo: è svizzera di origine italiana, ha cominciato a camminare da Sangallo ed è un mese che cammina e vuole arrivare a Santiago percorrendo più di 2000Km.
Buonisma la cena all'aperto nella Gite dove siamo ospitati, ottimi i formaggi, il vino e il dolce, in più cesto per la colazione del giorno dopo.
A BIENTOT PIERA Y LEO

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