mercoledì 6 agosto 2014
martedì 5 agosto 2014
22ª tappa 28km VILLAFRANCA DEL BIERZO - O CEBREIRO
ÌLEO RACCONTA: "Oggi partenza notturna, alle 4:45, partenza anticipata per trovare con più sicurezza delle stanze per alloggiare al Cebreiro. Il cammino si snoda nella valle del fiume Valcarce, alterniamo sentieri boscosi a strade asfaltate, mentre sopra di noi corre l'autostrada.
Il nostro camminare non è disturbato dalle auto ed è impreziosito da un bellissimo cielo stellato, usiamo minimamente le pile per goderci lo spettacolo delle stelle, solo alcuni camion sull'autostrada inquinano il cielo di troppa luce. Dopo 10 km arriviamo a Trabadelo, i bar sono tutti chiusi, il nostro cammino così continua fino al paese seguente, facciamo colazione in un bar pieno di camionisti. Comincia a far luce ma la temperatura resta bassa, ho le mani molto fredde, mi mancano i guanti anche se siamo in agosto! Arriviamo a Vega di Valcarce vediamo altri pellegrini, si sono messi anche loro in cammino, Valcarce è molto bello, posto rurale ai piedi delle colline, sembra un paese da favola, ha tante coltivazioni e animali di tutti i tipi, da qui inizia la salita del Cebreiro.Si sale dolcemente fino a Las Herreiras, subito dopo vediamo in lontananza la giovane donna che con un carrettino trasporta il suo bambino, evidentemente ha incontrato qualche difficoltà perché era troppo veloce ed avvantaggiata rispetto a noi. La salita del Cebreiro è sempre dura ma anche molto bella, ci inoltriamo fra i boschi, il sentiero è un po' pietroso, Carlo e Michael sono sempre avanti e si alternano nel dettare l'andatura,
io rimango un po' indietro per fare delle foto ma poi recupero velocemente i compagni di viaggio. Ci sono molti ciclisti nei sentieri e disturbano il nostro cammino, potrebbero percorrere la strada asfaltata adatta a loro, invece seguono i nostri percorsi tra i boschi e le colline che sono difficoltosi per le due ruote. Arriviamo al famoso cippo che indica l'entrata in Galizia e la distanza che manca a Santiago, 150 km.
Giungiamo a O Cebreiro verso le 11:30, riusciamo ad alloggiare con facilità, una stanza privata per 3 a€ 55, non erano vere le voci di pienoni che avevamo sentito a Villafranca. Dopo le fatiche un Caldo Gallego al bar Hostal VENTA CELTA è quello che ci vuole per un conforto al nostro fisico stanco, percorsi 28 km in 6 ore e 30 minuti.
lunedì 4 agosto 2014
21ª tappa 24 km PONFERRADA - VILLAFRANCA DEL BIERZO
LEO RACCONTA: "Partenza alle 6:15, non troppo presto perché la tappa non è troppo lunga, è una tappa descritta dalle guide come un territorio che assomiglia al nostro paesaggio Veneto. Infatti dopo un primo tratto di periferia con caseggiati e condomini tipo viale Mediterraneo (come dice Vladimiro), si passa ad un paesaggio tipicamente rurale, con filari di pioppi, coltivazioni di ortaggi e viti. Superiamo molti Cruzeiro, che sono caratteristiche croci in pietra che indicano la via del cammino. Dopo 7/8 km ci fermiamo per una colazione normale: tostadas, zumo de naranja y café solo. La cosa un po' sorprendente è stato che il vicino di un bar precedente ci ha vivamente consigliato di proseguire per il bar successivo perché migliore!!! Riprendiamo con un passo veloce, il cammino è diventato un treno, nei rettilinei numerose persone in fila, a questo punto i pellegrini sono tanti. Arriviamo a Cacabelos e nella prima chiesa che troviamo decidiamo di porre il SELLO sulla nostra credenziale, attraversiamo il paese senza fermarci, volevamo solo visitare la chiesa in cui è stato costruito un albergue nel cortile, ma è chiusa. Io è la terza volta che passo da qui ed è sempre chiusa, per restauro o altri motivi ma sempre chiusa. Passato Cacabelos entriamo nel cuore del Bierzo, per 8/9 km attraversiamo colline piene di vigneti, fino ad arrivare all'ingresso di Villafranca, qui c'è la chiesa che ha
ha la Porta del Perdon, che serviva ai pellegrini ammalati o feriti che non potendo giungere a Santiago attraversavano la Porta e ricevevano l'indulgenza plenaria.
Vicino alla Chiesa del Perdon si trova l'albergue di Felix che è stato restaurato, negli anni precedenti era più fatiscente ma famoso e ricercato anche se non proprio abitabile.
Giungiamo nel centro di Villafranca dove pranziamo con empanada y cerveza, alloggiamo all'albergue de la Piedra, famoso perché all'interno parte delle sue pareti sono costruite sulla roccia e questa la si vede affiorare, molto bello e caratteristico.
Qui sentiamo brutte notizie su O Cebreiro, sembra che ci siano troppi pellegrini e tutte le stanze private e non del piccolo centro siano esaurite, ci conforta però, nel tardo pomeriggio, una pellegrina di Como che fa il cammino per la 4ª volta, ci dice che ogni volta che arriva qui c'è la voce che è tutto esaurito, ma poi lei ha sempre trovato una stanza libera. Ci sentiamo più tranquilli e speriamo nella provvidenza, ma decidiamo comunque di partire presto all'indomani per arrivare prima possibile a O Cebreiro. La serata la dedichiamo come al solito al ristorante confidando anche nel buon vino bianco di questa zona.
Cena con BOTELLO DE REPOLLO, penso una botticella di maiale, piatto tipico del Bierzo simile allo stinco. Buona lettura a tutti."
¡Buen provecho peregrinos! Piera
domenica 3 agosto 2014
20ª tappa 27 km FONCEBADON - PONFERRADA
LEO RACCONTA: "Partiamo alle 7:00 da Foncebadon, fa freddo, al bar prendiamo solo un caffè e ci avviamo verso la "Cruz de Hierro" che dista solo 2 km di cammino in leggera salita. C'è molta gente attorno alla Croce di Ferro, ognuno di noi ha un sasso da depone sulla grande collinetta che si è formata ai suoi piedi.
La luce aumenta, si cammina bene per la temperatura fresca e dopo un'ora di cammino arriviamo a Manjarin, lì troviamo Tomas, é solo, senza dare più assistenza ai pellegrini perché ci racconta che ormai ha una certa età, 70anni, ha avuto un infarto ed è stato operato al cuore. Si reca solo il sabato e la domenica al rifugio di Manjarin, per il resto della settimana vive in un paese vicino a Villafranca del Bierzo. Ha detto che non può più coltivare i suoi vizietti...ma il suo fisico è forte perché ha retto ad un infarto che per i medici era ritenuto mortale
Continuiamo a camminare e, con salite non difficili, raggiungiamo il punto più alto di tutto il cammino, il monte Iruno a 1500 m slm, qui ci sono panorami spettacolari e il posto è bellissimo, nel bosco del monte Carlo e Michael si perdono e devono recuperare il sentiero facendosi largo tra la vegetazione
Incomincia la parte dolorosa della giornata, sia ieri che oggi io ho camminato con le scarpe e sono andato abbastanza bene, nessun dolore, però la discesa è un test importante per capire come stanno i piedi, preferiamo evitare certi tratti in mezzo alle pietraie e fare la strada asfaltata. Prendo un'andatura lenta, anche Carlo e Michael seguono la mia andatura, probabilmente anche loro hanno qualche acciacco. Arriviamo a El Alcebo qui c'era un unico bar e un unico albergue ora ne hanno costruiti di nuovi e tutti i pellegrini sono nei primi locali, ma noi entriamo nell'antico bar dove fanno "el bocadillo mas especial de todo el camino". Appena finita la merenda vediamo che fuori si sta svolgendo la festa del pellegrino dove tutti gli abitanti del paese ballano di prima mattina e offrono dolci e liquori a tutti i pellegrini che incontrano, Carlo scappa e va subito a prendere la china, sembrava di essere alla Montefortiana, ma anch'io e Michael subito dopo la prendiamo. Lasciamo l'allegra compagnia, ritroviamo le indicazioni e scendiamo verso Molinaseca.
La strada ci presenta un bivio: strada asfaltata più lunga o sentiero pietroso più corto? Scegliamo la seconda via ma si rivela abbastanza difficoltosa, era più corta ma più lenta. Scendendo la temperatura si alza e questo è un bene per Carlo se desidera fare un bagno nel fiume che attraversa Molinaseca. Ma così non è fa troppo freddo, nessuno sta facendo il bagno, Carlo si accontenta di bagnare solo i piedi.
È sempre noioso abbandonare Molinaseca per Ponferrada perché inizialmente c'è una strada in leggera salita, poi si cala in una conca dove l'aria si riscalda e ti dá la sensazione di non riuscire a respirare, sembra manchi l'aria. Arriviamo a Ponferrada e alloggiamo all'albergue Municipal l'unico della cittadina. L'albergue in poco tempo si riempirà di pellegrini, tanti dormiranno anche all'aperto, nel giardino un totem di legno indica che i km mancanti a Santiago sono 202. Abbiamo una stanza per 4 persone e con noi 3 c'è Marcos che fa il cammino per la 2ª volta, lo fa da solo perché dice che è più spirituale. Nel pomeriggio visitiamo il piccolo ma bel centro storico di Ponferrada, la basilica di di S. Maria dell'Encina (che significa quercia), la Torre dell'Orologio, le Piazze e poi arriviamo all'importante e maestoso Castello dei Templari.
Ci riposiamo nel bar della piazzetta principale poi alle 19:00 paella, fabada e chupito finale, alle 20:00 messa multilingue per i pellegrini con benedizione finale. Finita la funzione resto un po' in giardino e noto che a questo punto del cammino sono molti i giovani che lo percorrono ed è sempre più affollato.
Ciao a domani."
sabato 2 agosto 2014
19ª tappa 27 km ASTORGA - FONCEBADON
ULEO RACCONTA:
"Sveglia alle 6:00, in questa grande camerata ci svegliamo tutti insieme, un caos generale, con tanta gente che prepara gli zaini, niente a che vedere con le partenze notturne delle mesetas quando ci svegliavamo quasi uno alla volta o nelle prime tappe quando i pellegrini non erano numerosi. Partiamo alle 6:30, non serve partire troppo presto perché la giornata sarà fredda e piovosa, nel primo tratto incontriamo molti pellegrini che camminano, qualcosa è cambiato! I piedi migliorano, anche se molto molto lentamente, scelgo di lasciare Carlo e Michael, hanno un passo troppo veloce, io rimango indietro per tutta la prima parte della tappa fino a S. Catalina de Somosa dove facciamo colazione. È la terza volta che percorro questo tratto di cammino e mi sento veramente bene quando faccio questa strada, nonostante il traffico di pellegrini già a questo punto del cammino, da segnalare in questi piccoli paesi i campanili a vela con i nidi di cicogna.
Dopo colazione ci diamo appuntamento a Rabanal al 22º km io continuo la mia marcia solitaria, con un passo tranquillo da pellegrino, mi gusto molto meglio questa tappa. Il cielo è sempre più nuvoloso e nero ma fortunatamente non piove fino a poco prima di Rabanal. Devio dalla strada, sotto un albero, e ne approfitto per mettere la copertura allo zaino, ma una volta fatto....non piove più! Come al solito! Arrivati a Rabanal, ci prendiamo la solita tortilla senza birra questa volta, facciamo i bravi. Riposiamo più del solito perché riprende a piovere, ma vedendo che più o meno la pioggia rimane stabile, decidiamo di ripartire e proseguiamo nell'ultimo tratto che ha delle importanti salite. Riesco a muovermi bene, seguo entrambi i miei compagni di viaggio e arriviamo a Foncebadon prima dell'una, appena arrivati a destinazione temporale e pioggia a dirotto, siamo stati fortunati.
Prendiamo una camera tripla nell'hotel perché l'esperienza del giorno precedente non è stata positiva, riposiamo per un paio di ore, poi Carlo e Michael, non ancora stanchi decidono di recarsi alla "Croce di Ferro" che dista 2 km da qui.
Questa sera altra cena squisita al Ristorante Medievale "La Taberna de Gaia" che si trova a pochi metri dall'hotel.
Ciao a tutti."
venerdì 1 agosto 2014
18ª tappa 16 km PUENTE DE ORBIGO - ASTORGA
LEO RACCONTA:
"Partiamo alle 7:00, tappa breve di 16 km per poter visitare poi la città di Astorga. All'inizio dopo 2 km ci sono due opzioni: seguire la Nazional 120 o seguire sentieri per la campagna, io un po' più addormentato del solito decido di proseguire per la Nazional 120, ma in realtà il percorso classico era l'altro con un km di differenza. Anche oggi invece degli uccellini, rombo di motori. Seguiamo il Cammino sulla strada statale con un'andatura molto molto veloce, e dopo 12 km ci ricongiungiamo all'altro percorso, sopra alla collina che sovrasta Astorga.
Oggi hanno previsto tempo non troppo bello, temiamo di prendere la pioggia, ma nonostante le nubi il tempo buono ci accompagna fino ad Astorga. Arriviamo alle 10:30 all'albergue "Serve di Maria", è ancora chiuso ma dopo una breve attesa di mezz'ora ci aprono le porte e ci assegnano i nostri letti in grandi stanze con più di 50 posti. Siamo tra i primi ad arrivare, ci sistemiamo velocemente, poi ci dedichiamo alla visita della città. Per prima cosa compro delle ciabatte nuove perché sono forse le infradito che mi hanno procurato le vesciche. Subito visitiamo il Palazzo Episcopale di Gaudì, veramente bello dal punto di vista architettonico sia all'esterno come all'interno, mentre il museo del Cammino ci lascia delusi, praticamente solo quadri e sculture che richiamano il cammino ma non altri reperti o documenti importanti.
Rimaniamo lo stesso soddisfatti perché il palazzo è veramente bello.
È mezzogiorno per cui decidiamo di pranzare, ristorante tipico " El Cocido Maragato" con menú pesantissimo e invernale ma buonissimo, la portata di carne comprende 9 tipi di carne tra cui le orecchie e il naso del maiale, carne lessata e altre cose che di solito non si mangiano più, innaffiamo il tutto con del buon vino del Bierzo, buonissimi anche ceci, verze, pomodori e per ultimo bordino con filini di pasta. Usciamo dal locale molto appesantiti, ci vorrà qualche giorno per smaltire il tutto. 
Michael mi ringrazia più volte per la buona scelta del locale, anche lui è una buona forchetta mentre Carlo non è proprio un gran mangiatore e alcune cose non neanche le assaggia.

Michael mi ringrazia più volte per la buona scelta del locale, anche lui è una buona forchetta mentre Carlo non è proprio un gran mangiatore e alcune cose non neanche le assaggia.
Dopo il riposo dedichiamo il nostro pomeriggio alla cattedrale. Prima però mi faccio medicare le vesciche da un gruppo di studenti in medicina che aiutano i pellegrini con massaggi e medicazioni, pur dicendomi che non sono messo male mi tengono sotto i ferri per 2 ore, proprio un lavoro a regola d'arte con in più vari consigli per medicazioni successive. Alle 18:30 finalmente possiamo visitare la Cattedrale, Michael non gradisce molto lo stile spagnolo della chiesa, che per lui è troppo spettacolare, troppo eccessivo, preferisce lo stile del primo Rinascimento e soprattutto l'architettura e la pittura italiana. A me invece la Cattedrale piace molto, siamo in Spagna è il loro stile preferito, penso che ogni popolo esprima la sua cultura in modi differenti uno dall'altro. Torniamo all'albrgue passando dalla piazza Comunale dove rimaniamo un'oretta per gustarci la bella serata spagnola. Carlo prende una cioccolata e noi un gelato, non abbiamo fame. Alle 21:00 interessante funzione nella chiesa delle "Serve di Maria", funzione multilingue a cui partecipiamo io e Michael, Carlo invece preferisce andare nel giardino vicino per ascoltare della musica di una piccola orchestra o banda. Il tramonto su Astorga è bellissimo, nel pomeriggio c'è stato un forte temporale, ma noi non ce ne siamo accorti, stavamo dormendo."
Buen camino, a mañana. Piera
17ª tappa 33 km LEON - PUENTE DE ORBIGO 31 luglio 2014
OLEO RACCONTA:
"Stamattina ci svegliamo alle 5:30, appuntamento alle 6:00 con Michael davanti alla Cattedrale, è ancora buio.
Usciamo da Leon con fatica per il solito problema delle frecce, che indicano la direzione, poco visibili. Abbandonato il Purgatorio, iniziamo il tratto denominato Paradiso, ma in realtà questa è una delle tappe meno belle del cammino, perché il sentiero corre parallelo alla strada Nazional 120, invece del canto degli uccelli il rombare delle auto.
Il paese successivo è Virgen del Cammino, facciamo colazione, poco dopo abbandoniamo le ultime case della periferia di Leon, intanto si è fatto giorno. Un traffico intenso e il freddo ci accompagnano in queste prime ore di cammino, ho le mani sempre fredde. Questa mattina troviamo molti pellegrini, per tanti è il loro primo giorno di cammino perché avendo pochi giorni a disposizione iniziano da Leon o da Astorga. Ora ci aspettano 13 km senza paesi, li facciamo abbastanza celermente e senza lunghe pause. Al 24º km arriviamo a S. Martino del Cammino e decidiamo se proseguire oppure no. Pranziamo a S. Martino, poi proseguiamo per gli 11 km che ci porteranno a Puente de Orbigo. Ora il traffico si fa meno intenso però aumenta il calore, la giornata è limpidissima, ci facciamo gli ultimi km sotto il caldo sole dell'una. Arriviamo al famoso ponte di Orbigo con i piedi accaldati, abbiamo superato i 33/34 km. Il ponte è lunghissimo, attraversa un piccolo fiume ma in origine i terreni circostanti erano molto paludosi, è stato costruito dai Santi Pontefici del Cammino.
Arriviamo ad un bel albergue, ci meritiamo una birra astronomica e ci riposiamo.
Usciamo da Leon con fatica per il solito problema delle frecce, che indicano la direzione, poco visibili. Abbandonato il Purgatorio, iniziamo il tratto denominato Paradiso, ma in realtà questa è una delle tappe meno belle del cammino, perché il sentiero corre parallelo alla strada Nazional 120, invece del canto degli uccelli il rombare delle auto.
Il paese successivo è Virgen del Cammino, facciamo colazione, poco dopo abbandoniamo le ultime case della periferia di Leon, intanto si è fatto giorno. Un traffico intenso e il freddo ci accompagnano in queste prime ore di cammino, ho le mani sempre fredde. Questa mattina troviamo molti pellegrini, per tanti è il loro primo giorno di cammino perché avendo pochi giorni a disposizione iniziano da Leon o da Astorga. Ora ci aspettano 13 km senza paesi, li facciamo abbastanza celermente e senza lunghe pause. Al 24º km arriviamo a S. Martino del Cammino e decidiamo se proseguire oppure no. Pranziamo a S. Martino, poi proseguiamo per gli 11 km che ci porteranno a Puente de Orbigo. Ora il traffico si fa meno intenso però aumenta il calore, la giornata è limpidissima, ci facciamo gli ultimi km sotto il caldo sole dell'una. Arriviamo al famoso ponte di Orbigo con i piedi accaldati, abbiamo superato i 33/34 km. Il ponte è lunghissimo, attraversa un piccolo fiume ma in origine i terreni circostanti erano molto paludosi, è stato costruito dai Santi Pontefici del Cammino.
Arriviamo ad un bel albergue, ci meritiamo una birra astronomica e ci riposiamo.
Ora alle 17:00 siamo in una piscina che è incredibilmente grande, 50m OLIMPIONICA, inoltre intorno ha un Parco bellissimo, tutto questo per un paese di circa 500 abitanti......come in Italia!!! Noi una struttura così ce la sogniamo!!!
Ciao a tutti."
Buona continuazione. Piera
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