17 km
Partenza alle 6,15 dopo aver fatto una bella colazione, è ancora buio usiamo le pile. All'uscita del paese incontriamo 3 spagnoli, padre, madre, figlio e facciamo un tratto di strada insieme tra i boschi. Il padre in realtà è un hobbit: alto mezzo uomo, molto grosso, porta un enorme zaino e si aiuta con un lungo bastone con appesa una borraccia che in realtà è una bottiglia di plastica e sopra il bastone c'è un corno di toro. In fronte ha la pila, è sempre in movimento, non si ferma un attimo e quando piove ricopre il tutto con una mimetica militare, ma quando c'è il sole sulla fronte compare una fascia-fazzoletto a mo' di Federer. Purtroppo arriviamo ad una pietra miliare che indica due direzioni opposte <---> non sappiamo quale direzione prendere. La famiglia si divide e noi seguiamo la moglie e il figlio, ma ahimè è la strada sbagliata. Facciamo 1-2 km in più sulla strada ma ben presto ritroviamo il sentiero del cammino. Poco dopo troviamo i francesi e di lì a poco incomincia anche a piovigginare.
Camminiamo ancora, ma poi bisogna ripararsi e tiriamo fuori le mantelline cerate. Il vento aumenta, ma col fresco si cammina bene. In uno dei tanti boschi ritroviamo il gruppo di francesi tutti riuniti e fermi come aspettassero qualcosa ... forse il pullman? Cammina cammina... la pioggia si fa sempre più copiosa e i sentieri si stanno infangando. Vediamo alcune cose antipatiche: taxi pieni di zaini, persone che salgono nelle auto d'appoggio. Ma nonostante tutto molti pellegrini continuavano sotto la pioggia battente fino alla meta.
Noi, ben bagnati, ci fermiamo a Rua, le caviglie fanno un po' male così preferiamo riposare. Oggi al ristorante che ben conosciamo, prendiamo una succulenta paella di marisco + pulpo. Nel pomeriggio inoltrato ritorna il sole e arriva la notizia che gli amici di Aosta sono al paese vicino, domani ci rivedremo.
giovedì 31 luglio 2008
mercoledì 30 luglio 2008
Da Palas del Rei ad Arzua
29 km
Partenza alle 5,45 in Spagna è ancora buio e usiamo le pile per circa 1 ora. Facciamo 15 km senza mai fermarci tra oscuri boschi (per il buio) e piccole borgate, per arrivare a Melide città del pulpo. Ma vista l'ora presta, 9,15, optiamo per churro y chocolate, colazione prelibata e ricca di energia, alla spagnola. Dopo la visita alla chiesa del paese, per "sellar" la credenziale, ci rimettiamo in cammino per Ribaiso.
I boschi di eucalipto sono sempre più frequenti e attraversandoli si respira l'odore mentolato tipico di questi alberi; un paio di salite brevi ma dure ci portano a Ribaiso, in questo tratto incontriamo alcuni gruppi di scout tra cui uno di Verona e uno di Reggio Calabria. Arrivati a Ribaiso decidiamo di proseguire perché questo albergue è molto affollato. Un'altra breve salita e arriviamo ad Arzua, punto d'incontro tra il Cammino del Nord o della Costa e il nostro Cammino Francese.
Alloggiamo in un albergue-pensione e al ristorante Teodora prendiamo un chuleton con patatine (tipo fiorentina). La sera a messa ritroviamo un gruppo di anziani francesi che fanno il cammino, ma non sappiamo in realtà quanto camminino perché ogni tanto ci sono sui sentieri ma poco dopo non ci sono più.
Partenza alle 5,45 in Spagna è ancora buio e usiamo le pile per circa 1 ora. Facciamo 15 km senza mai fermarci tra oscuri boschi (per il buio) e piccole borgate, per arrivare a Melide città del pulpo. Ma vista l'ora presta, 9,15, optiamo per churro y chocolate, colazione prelibata e ricca di energia, alla spagnola. Dopo la visita alla chiesa del paese, per "sellar" la credenziale, ci rimettiamo in cammino per Ribaiso.
Alloggiamo in un albergue-pensione e al ristorante Teodora prendiamo un chuleton con patatine (tipo fiorentina). La sera a messa ritroviamo un gruppo di anziani francesi che fanno il cammino, ma non sappiamo in realtà quanto camminino perché ogni tanto ci sono sui sentieri ma poco dopo non ci sono più.
martedì 29 luglio 2008
Da Portomarin a Palas del Rei
Partiamo alle 6, è buio e c'è fitta nebbia. Le pile ci aiutano molto, entriamo subito in un fitto bosco ma il sentiero è largo. E' tutto un susseguirsi di salite e discese molto dolci e alla fine la tappa ci è sembrata quasi riposante. Alloggiamo ancora in una pensione, ormai evitiamo gli albergue troppo affollati di gruppi chiassosi.
Palas del Rei non è bella e non ha centro storico. Speriamo si mangi bene, ve lo sapremo dire.
lunedì 28 luglio 2008
Da Sarria a Portomarin
22 km
Ieri all'albergue di Sarria, molto carino, camerata da 16 persone, 2 russavano moltissimo tutti i giovani cercavano di farli smettere con versi vari ma non c'era niente da fare. Piera ha preso il suo sacco a pelo ed è andata in corridoio a dormire in un divanetto.
Partenza ore 7 perché non abbiamo sentito la sveglia, abbiamo salutato Claudio che cominciava un tratto del cammino del nord di 400 km partendo da Oviedo. Prendiamo subito una strada fra le colline piena di boschi e campi coltivati. Incontriamo una coppia di amici brasiliani che hanno dormito all'aperto perché l'unico albergue di Barbadelo era strapieno. La tappa è un continuo saliscendi, il tempo è fresco e strada facendo incontriamo nuove persone, scout veronesi e romani.
A Sarria mancano 110 km a Santiago (minimo per la compostela) e tutti i gruppi partono da qui perché avranno la Compostela del pellegrino. Sembrano molto lontane le giornate di silenzio e di pace vissute fin qui, l'atmosfera sta diventando quella di una gita domenicale o dei campi scuola parrocchiali con tutto un vociare. Tutto questo ci disturba un po', pero' conosciamo anche gente simpatica, ad esempio Elena, un avvocato di Torino che ha lasciato marito e 2 figli per fare il cammino da S. Jean. Arriviamo a Portomarin e alloggiamo nella stessa pensione di 2 anni fa. Aspettiamo la messa nella impressionante chiesa-fortezza ma il cura non si fa vedere.
Ieri all'albergue di Sarria, molto carino, camerata da 16 persone, 2 russavano moltissimo tutti i giovani cercavano di farli smettere con versi vari ma non c'era niente da fare. Piera ha preso il suo sacco a pelo ed è andata in corridoio a dormire in un divanetto.
Partenza ore 7 perché non abbiamo sentito la sveglia, abbiamo salutato Claudio che cominciava un tratto del cammino del nord di 400 km partendo da Oviedo. Prendiamo subito una strada fra le colline piena di boschi e campi coltivati. Incontriamo una coppia di amici brasiliani che hanno dormito all'aperto perché l'unico albergue di Barbadelo era strapieno. La tappa è un continuo saliscendi, il tempo è fresco e strada facendo incontriamo nuove persone, scout veronesi e romani.
domenica 27 luglio 2008
Da Triacastela a Sarria
Almeno 23 km.
Partenza alle 6,30 ritroviamo per la prima volta la nebbia, tipica delle mattinate Galiziane. Decidiamo di percorrere la via di Samos per vedere il Monastero. Poco dopo la strada si inoltra fra le colline, la nebbia si alza e lascia vedere uno spettacolo naturale che in Italia non vediamo più. Boschi con alberi secolari, ruscelli e acque limpide che scorrono, uccelli che cantano, fiori dai molti colori, poche case di pietra e tanto silenzio. Arriviamo a Samos da soli, la vediamo dall'alto, il paesino è dominato da un grandioso complesso formato dalla chiesa, il chiostro (il più grande di Spagna), e il convento che ospita anche i pellegrini. Possiamo visitare solo la chiesa.
La seconda parte del percorso per arrivare a Sarria è ugualmente bello, ma i suoi molti saliscendi ci tagliano le gambe e ci stancano, tanto da farci sembrare molti di più i km per arrivare a Sarria.
Qui incontriamo Claudio, un amico Italiano di Trento che ha già fatto molti cammini, trascorriamo il pomeriggio e la sera insieme.
Partenza alle 6,30 ritroviamo per la prima volta la nebbia, tipica delle mattinate Galiziane. Decidiamo di percorrere la via di Samos per vedere il Monastero. Poco dopo la strada si inoltra fra le colline, la nebbia si alza e lascia vedere uno spettacolo naturale che in Italia non vediamo più. Boschi con alberi secolari, ruscelli e acque limpide che scorrono, uccelli che cantano, fiori dai molti colori, poche case di pietra e tanto silenzio. Arriviamo a Samos da soli, la vediamo dall'alto, il paesino è dominato da un grandioso complesso formato dalla chiesa, il chiostro (il più grande di Spagna), e il convento che ospita anche i pellegrini. Possiamo visitare solo la chiesa.
Qui incontriamo Claudio, un amico Italiano di Trento che ha già fatto molti cammini, trascorriamo il pomeriggio e la sera insieme.
sabato 26 luglio 2008
Da Cebreiro a Triacastela
Tappa di riposo, partenza alle 7,15, dai 1300 m del Cebreiro si cala ai 700 m di Triacastela. Qui entriamo nella Galizia rurale e troviamo piccolissimi villaggi di pastori e allevatori, i sentieri sono pieni di ginestre gialle in fiore. A metà tappa una statua di bronzo in onore al Pellegrino.
venerdì 25 luglio 2008
Da Villafranca del Bierzo a Cebreiro
Partiamo dall'albergue alle 5,50, è buio. L'incendio pare sia stato domato, pioviggina. Prima ora di cammino con le pile. Poi comincia a piovere più forte. Ci fermiamo per mettere le mantelline, la strada è sempre asfaltata e seguiamo il corso del fiume Valcarce. Dopo 18 km decidiamo di proseguire fino al Cebreiro visto il tempo nuvoloso e fresco. Ultimi 9 km sono di sentiero e salita ripida, arriviamo alle 13,45. Prenotiamo la stanza in pensione perchè tutti si lamentano dell'albergue del peregrino. Ci riposiamo qualche ora, ne abbiamo bisogno. Alla sera cena presto e messa per la festa di Santiago.
La chiesa del Cebreiro è famosa per il miracolo dell'ostia che si trasformo' in carne e il vino del calice in sangue, tipo Bolsena.
Serata trascorsa in compagnia dei brasiliani a parlare di calcio, del Gremio, del S. Paolo e naturalmente del Milan.
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