domenica 17 luglio 2011

Cluny

Dopo il Cammino Gebennensis e prima di ritornare verso casa da Ginevra decidiamo di fare un ultimo viaggio, ci rechiamo in Borgogna nel centro della Francia e precisamente a Cluny http://www.ilturista.info/guide.php?cat1=4&cat2=2&cat3=14&cat4=2&lan=ita . Cittadella che nel nostro immaginario, richiamava alla memoria, antichi Monasteri, Monaci Medioevali, misteriosi Chiostri, Corti Benedettine e grandiose Abbazie.
Il viaggio da Ginevra è scorrevole, le autostrade sono buone e poco trafficate e il caldo sta per finire. Arriviamo a Cluny in tarda mattinata e alloggiamo in un posto molto bello, era una antica fabbrica di ceramiche "Le Potin Gourmand" ora adattata ad hotel e ristorante, ma che mantiene intatta la sua struttura originale e il suo antico fascino. Le stanze confortevoli e ampie hanno nomi esotici, la nostra è la Stanza Bizantina.



Dopo esserci sistemati, prendiamo le prime informazioni e decidiamo di visitare subito il Grande Complesso Clunicense con Convento, Chiostro e Abbazia.
Il paese è bello, conserva tutto il fascino antico con le tipiche costruzioni francesi, tetti delle case e campanili delle chiese. Si entra in una grande piazza e da lì accediamo all'imponente complesso speranzosi di vedere belle cose. All'interno c'è tutta una sezione storica e la ricostruzione di modellini di cui al momento non capiamo molto, ci avventuriamo per vedere i chiostri uno piccolo più antico e ben conservato e uno grande in via di restauro, rimaneggiato più volte e ora sede di un istituto superiore (!?!?!?) non molto ben conservato. Giriamo e rigiriamo un po' sconcertati, vediamo alcune piccole parti di una chiesa, ma non troviamo l'Abbazia che quando era al massimo dello splendore era la chiesa più grande della Cristianità.


Giriamo e chiediamo ma ci rimandano ai pochi resti di un transetto che avevamo già visto, allora capiamo!!!! La Chiesa non c'è, ci sono solo pochi resti che fanno solo capire la grandiosità passata.

Rileggendo meglio la storia: dopo la rivoluzione francese la chiesa abbandonata venne smantellata pezzo a pezzo e venduta dagli abitanti del posto, quindi ora ci sono solo pochi resti e molte ricostruzioni in modellino. Altre parti rimaste intatte sono 2 campanili dei 5 in origine belli e imponenti e sono il simbolo di Cluny. Molto belli anche il parco, situato dietro all'Abbazia "fantasma" e il museo, con numerosi resti originali e libri antichi prodotti dai monaci amanuensi. Pregevole la ricostruzione del Monastero sia con modellini e sia con l'ausilio di immagini virtuali ottenute dal computer.


Il centro storico di Cluny è abbastanza tranquillo, pulito, piacevole da visitare e ricco di altre Chiese e costruzioni storiche.


Estate 2011

Ciao Ciao! Hola! Salut! e.....Bon Dia!

a tutti gli amici, i parenti e i vari conoscenti! Quest'anno purtroppo, niente Cammini, la schiena di Piera dopo le faticate in Francia non sta bene, quindi vacanze tranquille, questa volta per gli scacchi, Leo farà un Torneo Internazionale nel Principato di Andorra.

Torniamo però un po' indietro, ci sono due appendici al viaggio dello scorso anno che non abbiamo aggiunto al blog:

- visita a CLUNY

- viaggio a Santiago per onorare l'ANNO SANTO COMPOSTELLANO.

Racconteremo un po' di queste due visite e poi parleremo di Andorra posto alquanto sorprendente.

domenica 18 luglio 2010

Le Puy en Velay

Eccoci finalmente a Le Puy en Velay.
Ci svegliamo presto anche questa mattina, alle 7.00 dobbiamo essere alla Cattedrale per la Messa del Pellegrino. La messa ha questo orario perché i pellegrini non sono in arrivo, ma in partenza, dopo la messa e la benedizione inizieranno il Cammino.
Sulla sommità della scalinata della Cattedrale ci ritroviamo con le nostre amiche insegnanti austriache, saluti affettuosi per il nuovo incontro, intanto alla spicciolata arrivano altri pellegrini chi come noi all'arrivo, molti di più in partenza.
La Messa è solenne, con molti canti, guardandoci intorno notiamo molte persone con lo zaino: sono i nuovi pellegrini in partenza. Finita la messa il sacerdote invita i pellegrini attorno alla statua di Santiago, ognuno dice il proprio nome, la nazionalità e la città di provenienza.
Poi impartisce a tutti la Benedizione, fa un augurio di Buon Cammino e consegna ad ognuno un Rosario con le preghiere in francese e una medaglietta con l'immagine della concha da una parte e della Madonna Nera di Le Puy dall'altra (Notre Dame du Puy).
Noi non camminiamo più, così possiamo visitare la città lasciando lo zaino in albergo. Noi.....PENSAVAMO di non camminare più ma per visitare 2 dei 3 monumenti principali bisogna fare 2 salite ripide piene di gradini. Per primo visitiamo l'Antico Chiostro, adiacente la Cattedrale, considerato uno dei più belli di Francia e la Sala Capitolare affrescata in stile giottesco.
Successivamente saliamo il monte vulcanico alla cui sommità è situata una gigantesca statua della Madonna: NOTRE DAME DE FRANCE. Da qui si ha un'ottima vista sulla Cattedrale e su tutta la città.
Scendiamo e risaliamo nuovamente un altro monte vulcanico alla cui sommità è stata costruita, nel periodo medievale, una bella chiesetta dedicata a S. MICHELE ARCANGELO (Saint-Michel d'Aiguilhe).
L'interno in penonbra è molto suggestivo e si nota l'antichità della struttura, ma il tutto è molto ben conservato. In una piccola cappella una bella statua dell'Arcangelo che uccide il drago viene illuminata da numerose candele.
Terminiamo la mattinata gironzolando tra le antiche vie del centro storico. I negozi di souvenir non sono molti, vendono in maggior parte merletti e prodotti tipici della zona: vino, lenticchie, verbena...
Nel pomeriggio visitiamo il museo cittadino che in questo periodo ospita un'importante mostra internazionale sui MAMMUTH, infatti alcuni fossili esposti sono stati ritrovati nella zona del Massiccio Centrale. Notizie di questa mostra sono state riportate dal nostro TG1.
Serata in ristorante con deliziosi piatti e vini tipici della regione dell'Auvergne, Fiesta di fine Cammino.
Domani ritorneremo a Ginevra con il treno.

AL PROSSIMO CAMMINO
AU REVOIR
PIERA Y LEO

sabato 17 luglio 2010

St. Julien - Le Puy en Velay

18^ Tappa: 18 km

Partenza dall'albergo alle 6,20 dopo la colazione in camera. L'aria è fresca e il cielo nuvoloso, ieri ha piovuto copiosamente. La tappa è prevalentemente in discesa e camminiamo su strade larghe.
Dopo 2 km attraversiamo un torrente su un ponticello strettissimo, arriviamo ad Eynac piccolo villaggio anche questo sovrastato da un grande masso vulcanico.
Su una strada asfaltata costeggiata da una foresta protetta, una donnola impazzita (pensiamo noi) va da una parte all'altra della strada per diverse volte fino a quando passa un'automobile. Dopo l'altura la strada, sempre asfaltata, scende soavemente tra piccoli villaggi e case contadine ben tenute fino a St. Germain dove alle 9,30 nessuno dei 3 bar è aperto: INCREDIBILE.
Affrontiamo ora l'ultima salita, il Montjoie, dalla cui sommità scorgiamo LE PUY per la prima volta, vediamo in lontananza le 3 alture che dominano la cittadina.
C'è una deviazione nel cammino per lavori sul percorso, questo nuovo sentiero ben presto ci porta sulle sponde della Loira in un paese di nome Brives dove ci fermiamo in un bel bar, con terrazza sul fiume, per divorare una lunga baguette con soucisson. Proseguiamo su una bellissima passeggiata lungo la Loira anche se in questo tratto iniziale il fiume non è tanto bello.
Siamo ormai nella periferia di Le Puy, passiamo accanto ad un campo da Rugby e iniziamo a salire verso il centro storico.
La bella Cattedrale è sulla sommità, per arrivarci bisogna fare circa 300 gradini. E' stata costruita sulla roccia e man mano ingrandita perché doveva contenere i pellegrini sempre piu' numerosi. Le Puy è, infatti, uno dei 4 punti francesi, di ritrovo e partenza, per il cammino verso Santiago. La Cattedrale è molto bella, antica e suggestiva: sembra caduta dal cielo, ha uno stile vagamente arabesco. Un seminarista molto gentile ci mette gli ultimi timbri sulla credenziale, per noi la fine del pellegrinaggio.Non è come arrivare a Santiago, ma nell'aria si respira quella sensazione di essere in un posto speciale.
Trovato alloggio all' hotel Regina e, dopo il solito lungo riposo, primo approccio a questo sito ricco di storia e tipicamente medievale. Domani dopo la messa del pellegrino, ore 7,00!!! Faremo i turisti e potremo finalmente camminare senza zaino.
A DOMAIN.
PIERA Y LEO

venerdì 16 luglio 2010

St Jeures - St. Julien-Chapteuil

17^ Tappa: 20 Km

Usciamo dalla Gite alle 6.30, percorriamo 4 km in falsopiano lungo la strada asfaltata e arriviamo all'abitato di ARAULES, bel paese con case tipiche e bella chiesa. Una gentile signora che apriva la chiesa ci invita a casa sua per porre LE TAMPON sulla credenziale.
Riprendiamo il cammino, ci aspetta l'ultima salita lunga, il punto culminante del cammino a quota 1276m. La salita è meno dura del previsto, a parte un assurdo tratto tra le pietre, l'erba alta e gli insetti. Arrivati al passo grande panorama del Massiccio Centrale dove si notano i colli tipici del carattere vulcanico della zona. I sentieri sono ricchi di pietre vulcaniche: basalti, graniti e ardesie. Sopra il paese di QUEJRIERES c'è un roccione che lo sovrasta: è il risultato di un'antica eruzione che ha solidificato il magma con forme poligonali.
Scendiamo ancora, facciamo pausa ad un vecchio mulino dove incrociamo due giovani pellegrine francesi: una cammina con le ballerine, povera! E' già piena di vesciche.
A questo punto ripresa la marcia arriva la solita sorpresa negativa, una salita non segnalata che non finisce mai su un sentiero pieno di pietre, erbacce e insetti: sembra un percorso di sopravvivenza! Dopo una serie di imprecazioni (e un bel po' di tempo) usciamo dalla selva e intravvediamo in basso St. Julien.
Picchiata sotto il sole di mezzogiorno, oggi meritiamo il miglior albergo del paese: "Le Barriol". Dopo il riposo visita alla bellissima chiesa del paese, la più bella fin qui vista.
Conclusione della serata in ristorante con una buona cena casereccia: insalata mista con foie (fegato) di volatili, pesce con peperonata e una specie di sformato di cereali, infine torta di ciliegie.
A PRETE

PIERA Y LEO

giovedì 15 luglio 2010

Montfaucon-En Velay - St Jeures

16^ Tappa: 23km (20+3)

Colazione in penombra perché non riusciamo ad accendere le luci della sala, siamo i soliti mattinieri, tutti fanno ooohhhh!!!! quando diciamo l'ora di partenza.
Sono le 6.00 quando usciamo dal paese ancora addobbato con le bandierine per la festa della Repubblica Francese. I primi 10km sono su strade larghe in un falsopiano: i saliscendi sono più soavi e procediamo più velocemente del solito. Unico inconveniente: ad un incrocio troviamo un cane piuttosto arrabbiato che ci impedisce di passare, interviene però la padrona, che risolve la situazione.
A TENCE pausa merenda. Attraversiamo il bel paese e intenti a guardare negozi e vetrine ci dimentichiamo di controllare i segnali del cammino, infatti perdiamo il percorso. Tentiamo di recuperare il cammino su una strada che poi si rivela sbagliata. Dobbiamo per forza ritornare sui nostri passi e ricominciare dall'ultima conchiglia vista (3km in più).
Dopo Tence cominciamo una salita, camminiamo sempre in mezzo ai campi di fieno e le fattorie pubblicizzano la vendita di frutti rossi e formaggi. A POUZOLS vediamo una struttura che sembra una chiesa ma invece è una casa di ritrovo per le beates: una sorta di suore laiche che aiutavano i paesi facendo asilo, catechismo, insegnamento ecc.
Arriviamo all'ultima salita: in cima c'è il paese in cui soggiorneremo. Nonostante tutta la mattina sia stato nuvoloso, questa salita la facciamo al sole, ma con una gradevole temperatura. Il paese è molto piccolo e c'è poco da vedere. Alloggiamo in una moderna GITE, si sta al fresco e l'aria è asciutta, siamo a 1000m.
BONNE COURAGE, ce lo dicono spesso per strada i francesi quando ci vedono camminare.

PIERA Y LEO

mercoledì 14 luglio 2010

St.Sauveur en Rue - Montfaucon-En Velay

15^ Tappa: 25 Km

Dopo la notte, passata bene in roulotte, facciamo la colazione e partiamo alle 6.00, fa fresco. Salita subito impegnativa per raggiungere il Col du Tracol a 1200m, seconda asperità di questo cammino. Il sentiero è molto largo e piacevole, il bosco è prevalentemente di abeti che però non sono quelli delle nostre Alpi: questi sono rossi e bianchi.
Mentre saliamo vediamo davanti a noi uno scoiattolo e qualche minuto dopo un mustelide: donnola o martora? Il Col du Tracol è spartiacque tra il Mediterraneo e l'Atlantico: superato il passo tutte la acque che troveremo arriveranno all'Oceano.
Si alza un fortissimo vento che non ci abbandonerà per tutta la giornata. Piccola sosta al bar della Gite di Les Setouxt, oggi in Francia è Festa Nazionale e nella Gite stanno preparando per festeggiare.
A questo punto credevamo che la fatica maggiore fosse alle spalle, invece il tracciato continua nervoso con un'infinità di saliscendi con strappi molto impegnativi. Paradossalmente il fortissimo vento ci aiuta a mantenerci freschi anche se a volte le raffiche ci sbilanciano in maniera preoccupante. Nel bosco troviamo molti mirtilli, finalmente riusciamo a vedere dei cervi in una radura, poco dopo spaventati da un trattore ne vediamo altri 3.
L'ultima salita più che un sentiero sembra un'arrampicata, imprechiamo verso chi ha scelto questo tratto al posto di un sentiero più dolce. Adesso l'ultimo tratto è in leggera discesa verso la meta, siamo molto stanchi, il vento aumenta di intensità, gli alberi ondeggiano paurosamente, ma la sorpresa è il sentiero è interrotto da numerosi alberi divelti... tra cui quello che aveva i segnali del cammino! Aggiriamo gli ostacoli entrando nel bosco.
Molto provati arriviamo al nostro albergo, Les Platanes, alle 13.30 e nel giardino con grandi alberi adibito a ristorante mangiamo un'insalatona. Verso sera dopo il riposo piccolo giro turistico in paese. Singolare in una chiesa 12 tavole del 16^ sec. che ad ogni mese dell'anno, con le sue tipiche attività, veniva ambientata anche una parabola.
A cena ritroviamo le insegnanti austriache con il loro giovane preside che le ha raggiunte dall'Austria per camminare insieme un paio di giorni, sembravano molto affiatati. Il preside successivamente sarebbe andato a percorrere un tratto della Via Francigena verso Roma come fa ogni anno.
Nel ristorante anche un gruppo di ciclisti Belgi che avevano come meta Nizza.
A DOMAIN
PIERA Y LEO

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