domenica 23 agosto 2009
Avviso ai lettori
Cari tutti che ci seguite, vi invitiamo a consultare i post relativi al cammino percorso quest'anno: in questi giorni stiamo aggiornando il blog con le foto più belle!
mercoledì 12 agosto 2009
Da Santiago... a Sottomarina!
Il 10 di Agosto ritorniamo a Santiago, qui dobbiamo capire come raggiungere l'aeroporto per il giorno 12 e fare qualche piccola spesa. Andiamo ancora alla Messa del Pellegrino con la speranza di vedere il botafumeiro ma quest'anno non abbiamo fortuna. In questi giorni troviamo la città ancora più gremita di pellegrini e di turisti e, all'oficina del peregrino, le file per la Compostela sono molto lunghe: i pellegrini aspettano in fila fin dalla strada.
Il 12 agosto usciamo dalla pensione alle 6,00 zaini in spalla, è l'ultima tappa verso la fermata dell'autobus che ci porterà all'aeroporto. Da Santiago facciamo scalo a Barcellona, arriviamo a Venezia e alle 16.00 circa siamo a casa.
Nonostante la fatica e alcuni infortuni l'esperienza del Cammino è sempre bella, devi metterti in gioco sia fisicamente che spiritualmente. I tanti incontri, anche se non sempre positivi, ti arricchiscono perché le persone che decidono di intraprendere un cammino sono sempre speciali. I moltissimi ambienti naturali attraversati ti infondono e ti educano alla calma e alla serenità interiore. La speranza è quella di portare un po' di questa esperienza anche nella stressante vita di tutti i giorni.
Hasta Pronto! Arrivederci...........!!!
Il 12 agosto usciamo dalla pensione alle 6,00 zaini in spalla, è l'ultima tappa verso la fermata dell'autobus che ci porterà all'aeroporto. Da Santiago facciamo scalo a Barcellona, arriviamo a Venezia e alle 16.00 circa siamo a casa.
Nonostante la fatica e alcuni infortuni l'esperienza del Cammino è sempre bella, devi metterti in gioco sia fisicamente che spiritualmente. I tanti incontri, anche se non sempre positivi, ti arricchiscono perché le persone che decidono di intraprendere un cammino sono sempre speciali. I moltissimi ambienti naturali attraversati ti infondono e ti educano alla calma e alla serenità interiore. La speranza è quella di portare un po' di questa esperienza anche nella stressante vita di tutti i giorni.
Hasta Pronto! Arrivederci...........!!!
domenica 9 agosto 2009
Muxia
Dal 4 al 9 Agosto abbiamo soggiornato a Muxia. Questo piccolo paese di pescatori è diventato tristemente famoso per il naufragio della petroliera "Prestige" avvenuto nel novembre del 2002. Si trova nella Costa della Morte, una piccola zona costiera della Galizia ricca di frastagliate rias, simili ai fiordi, qui il vento è sempre forte e l'acqua dell'oceano è gelida anche in agosto.
Muxia si trova in uno stretto promontorio sul mare e al suo capo c'è il Santuario della Vergine della Barca, gemellaggio da proporre con la nostra Madonna della Navicella.
In questi giorni anche qui freddo e niente sole, solo negli ultimi 2 giorni siamo riusciti a fare un po' di spiaggia. Le spiagge sono bianche, sono battute continuamente dalle onde e si trovano nelle piccole insenature più riparate, a ridosso ci sono sempre colline e tanto verde. Da lontano il colpo d'occhio è fantastico, c'è l'oceano che varia dall'azzurro al blu, la lingua di terra bianca della spiaggia e dietro tutti i toni del verde della vegetazione.
Mercoledì visita ad Ezora in un'altra Rias. Qui dovevamo vedere una spettacolare cascata che è la foce del fiume Xallas, ma l'acqua è controllata artificialmente da una diga per produrre energia. La cascata viene aperta totalmente solo la domenica e ci dobbiamo accontentare del grandioso imbuto formato dall'acqua sulla roccia e di piccoli rivoli. Bella e ben curata la spiaggia del minuscolo paese a cui è stata assegnata la bandiera blu europea.
A Muxia nel fine settimana Festa Medievale o Sagra del Pesce locale, metà paese è pieno di piccoli stands per la rivendita di pulpo, marisco, pescado, callos, dulces, churrasco, tortillas... e cerveza y vino a volontà, poi varie altre bancarelle con articoli di bigiotteria, manufatti in pelle, saponi e candele naturali...
La piccola Banda del paese suona continuamente musica celtica con gaite, tamburi, tamburelli, cembali e fisarmoniche, tutti i componenti sono vestiti con il costume tradizionale del paese. Di quando in quando la piccola banda si ferma nelle piazzette per far cantare e ballare i compaesani e i turisti. Tutto il paese partecipa alla festa, non solo le persone agli stands, perché molti indossano abiti da pescatore o da popolana del tempo antico, tutta la via principale è addobbata con reti da pesca.
Assistiamo ad una vera "baruffa in calle" con tanto di schiaffi e pugni, ma non ci sorprendiamo piu' di tanto, sembrava proprio una "barufa ciosota".
In questi giorni abbiamo dormito un po' di più perché prima delle 10,00 qua non si muove niente, fatto passeggiate lungo le coste e sulle colline, fatto qualche ora di spiaggia e abbiamo visto tramontare il sole rosso nell'oceano.
Domenica, infine siamo andati a Messa nel Santuario della Vergine della Barca così finalmente abbiamo potuto visitare la chiesa che era sempre chiusa.
Sui tetti delle case non ci sono passeri o colombi, ma colonie di gabbiani reali che volano, controllano i piccoli, gridano e rumoreggiano continuamente di giorno e purtroppo anche di notte. Sono i veri padroni dei cieli di Muxia. Nella zona molti altri piccoli uccelli in particolare il pettirosso.
Muxia è nella Ruta Jacobea nel tratto Santiago - Finisterre. La tradizione popolare racconta di una apparizione della Vergine a S. Giacomo, per confortarlo nella sua predicazione, dove oggi sorge il Santuario della Madonna della Barca. Maria giunse alla Costa della Morte navigando sopra un'imbarcazione di pietra. Vicino al Santuario si conservano la chiglia (Pedra d'Abalar) e la vela (Pedra dos Cadrises).
HASTA PRONTO!
Muxia si trova in uno stretto promontorio sul mare e al suo capo c'è il Santuario della Vergine della Barca, gemellaggio da proporre con la nostra Madonna della Navicella.
In questi giorni anche qui freddo e niente sole, solo negli ultimi 2 giorni siamo riusciti a fare un po' di spiaggia. Le spiagge sono bianche, sono battute continuamente dalle onde e si trovano nelle piccole insenature più riparate, a ridosso ci sono sempre colline e tanto verde. Da lontano il colpo d'occhio è fantastico, c'è l'oceano che varia dall'azzurro al blu, la lingua di terra bianca della spiaggia e dietro tutti i toni del verde della vegetazione.
Mercoledì visita ad Ezora in un'altra Rias. Qui dovevamo vedere una spettacolare cascata che è la foce del fiume Xallas, ma l'acqua è controllata artificialmente da una diga per produrre energia. La cascata viene aperta totalmente solo la domenica e ci dobbiamo accontentare del grandioso imbuto formato dall'acqua sulla roccia e di piccoli rivoli. Bella e ben curata la spiaggia del minuscolo paese a cui è stata assegnata la bandiera blu europea.
A Muxia nel fine settimana Festa Medievale o Sagra del Pesce locale, metà paese è pieno di piccoli stands per la rivendita di pulpo, marisco, pescado, callos, dulces, churrasco, tortillas... e cerveza y vino a volontà, poi varie altre bancarelle con articoli di bigiotteria, manufatti in pelle, saponi e candele naturali...
La piccola Banda del paese suona continuamente musica celtica con gaite, tamburi, tamburelli, cembali e fisarmoniche, tutti i componenti sono vestiti con il costume tradizionale del paese. Di quando in quando la piccola banda si ferma nelle piazzette per far cantare e ballare i compaesani e i turisti. Tutto il paese partecipa alla festa, non solo le persone agli stands, perché molti indossano abiti da pescatore o da popolana del tempo antico, tutta la via principale è addobbata con reti da pesca.
Assistiamo ad una vera "baruffa in calle" con tanto di schiaffi e pugni, ma non ci sorprendiamo piu' di tanto, sembrava proprio una "barufa ciosota".
In questi giorni abbiamo dormito un po' di più perché prima delle 10,00 qua non si muove niente, fatto passeggiate lungo le coste e sulle colline, fatto qualche ora di spiaggia e abbiamo visto tramontare il sole rosso nell'oceano.
Domenica, infine siamo andati a Messa nel Santuario della Vergine della Barca così finalmente abbiamo potuto visitare la chiesa che era sempre chiusa.
Sui tetti delle case non ci sono passeri o colombi, ma colonie di gabbiani reali che volano, controllano i piccoli, gridano e rumoreggiano continuamente di giorno e purtroppo anche di notte. Sono i veri padroni dei cieli di Muxia. Nella zona molti altri piccoli uccelli in particolare il pettirosso.
Muxia è nella Ruta Jacobea nel tratto Santiago - Finisterre. La tradizione popolare racconta di una apparizione della Vergine a S. Giacomo, per confortarlo nella sua predicazione, dove oggi sorge il Santuario della Madonna della Barca. Maria giunse alla Costa della Morte navigando sopra un'imbarcazione di pietra. Vicino al Santuario si conservano la chiglia (Pedra d'Abalar) e la vela (Pedra dos Cadrises).
HASTA PRONTO!
lunedì 3 agosto 2009
Da Santiago a Negreira
13^ Tappa: km 22
Sveglia alle 6,30 ma è molto difficile e duro alzarsi, la stanchezza si fa sentire. Partiamo alle 8 da piazza Obradoiro, attraversiamo la periferia della città e puntiamo decisamente verso ovest. Finisterre era considerata la fine del mondo prima della scoperta dell'America, la si può raggiungere con 3 tappe molto dure, oggi proviamo a fare la 1^, la meno pesante.
Usciamo in discesa dalla città, attraversato un ponte ritroviamo sentieri sassosi e boschi. Nel Cammino troviamo pochissima gente, quasi tutti hanno come meta finale Santiago. Sembra di essere tornati nel cammino primitivo dove passavano delle ore prima di vedere qualcuno. Anche le salite si fanno più dure e impegnative, c'è una sequenza di colline da superare che portano fino all'oceano, nella Costa della Morte. Le colline stanno cambiando aspetto: sono più aspre e selvagge anche se la vegetazione è abbondante, attraversiamo pinete e boschi di eucalipti. Le salite tornano ad essere lunghe e più difficili.
Dopo una ricca pausa ad un bar con un gigantesco bocadillo di tortilla, affrontiamo una imprevista salita che ci impegna tantissimo per un'ora, è una rampa senza tornanti che arriva fino al passo. Davvero dura! Al passo arriviamo stanchi e a Piera si riacutizza il dolore alla caviglia e nella discesa va molto lentamente.
Arriviamo ad un piccolo ma bellissimo pueblo, poco menzionato dalle guide "Ponte Maceiro", si entra nel paese attraverso un grande e bel ponte romanico le cui arcate sono attraversate dal Rio Tambre che ha cascatelle, isole di roccia e molta vegetazione. Sulle sue sponde anche un mulino e case signorili medievali.
Rimaniamo un po' di tempo per fare foto. Continuiamo seguendo le sponde del fiume fino a prendere una strada in leggera salita che ci porta a Negreira alle 15,10. Qui Piera arriva malconcia e teme di peggiorare la situazione se continua a camminare. Decidiamo così di interrompere il Cammino verso Finisterre essendo già soddisfatti di aver fatto il Primitivo. Il nostro obiettivo ora diventa Muxia che raggiungiamo a sera in autobus. Trascorreremo qualche giorno qui per riposare.
Hasta Luego!
...Cosa si può e non si può fare in autobus...
Sveglia alle 6,30 ma è molto difficile e duro alzarsi, la stanchezza si fa sentire. Partiamo alle 8 da piazza Obradoiro, attraversiamo la periferia della città e puntiamo decisamente verso ovest. Finisterre era considerata la fine del mondo prima della scoperta dell'America, la si può raggiungere con 3 tappe molto dure, oggi proviamo a fare la 1^, la meno pesante.
Usciamo in discesa dalla città, attraversato un ponte ritroviamo sentieri sassosi e boschi. Nel Cammino troviamo pochissima gente, quasi tutti hanno come meta finale Santiago. Sembra di essere tornati nel cammino primitivo dove passavano delle ore prima di vedere qualcuno. Anche le salite si fanno più dure e impegnative, c'è una sequenza di colline da superare che portano fino all'oceano, nella Costa della Morte. Le colline stanno cambiando aspetto: sono più aspre e selvagge anche se la vegetazione è abbondante, attraversiamo pinete e boschi di eucalipti. Le salite tornano ad essere lunghe e più difficili.
Dopo una ricca pausa ad un bar con un gigantesco bocadillo di tortilla, affrontiamo una imprevista salita che ci impegna tantissimo per un'ora, è una rampa senza tornanti che arriva fino al passo. Davvero dura! Al passo arriviamo stanchi e a Piera si riacutizza il dolore alla caviglia e nella discesa va molto lentamente.
Arriviamo ad un piccolo ma bellissimo pueblo, poco menzionato dalle guide "Ponte Maceiro", si entra nel paese attraverso un grande e bel ponte romanico le cui arcate sono attraversate dal Rio Tambre che ha cascatelle, isole di roccia e molta vegetazione. Sulle sue sponde anche un mulino e case signorili medievali.
Rimaniamo un po' di tempo per fare foto. Continuiamo seguendo le sponde del fiume fino a prendere una strada in leggera salita che ci porta a Negreira alle 15,10. Qui Piera arriva malconcia e teme di peggiorare la situazione se continua a camminare. Decidiamo così di interrompere il Cammino verso Finisterre essendo già soddisfatti di aver fatto il Primitivo. Il nostro obiettivo ora diventa Muxia che raggiungiamo a sera in autobus. Trascorreremo qualche giorno qui per riposare.
Hasta Luego!
...Cosa si può e non si può fare in autobus...
domenica 2 agosto 2009
Santiago
Durante la notte ci ha incuriosito sentire i rintocchi della torre dell'orologio della Cattedrale perchè erano strani: 1 rintocco per il quarto, 2 per la mezza, 3 per i trequarti e... increible!, 4 rintocchi per l'ora intera seguiti dai rintocchi forti dell'ora! Ci svegliamo tardi, facciamo colazione e dobbiamo preparare subito gli zaini perché traslochiamo nella solita pensione dove alloggiamo quando siamo a Santiago. Giriamo per la città e all'ufficio informazioni per raccogliere un po' di notizie che ci serviranno nei prossimi giorni.
Alle 12,00 la nostra Messa del Peregrino, la chiesa è già da tempo gremita perché tanti si aspettavano di vedere il botafumeiro invece non c'era, ci sarà il giorno dopo per l'attore Martin Sheen che farà un film, con il figlio, sul Cammino. Il rito liturgico è in italiano perché il celebrante principale, un prete lituano, ha scelto così. A fine messa, in chiesa ritroviamo molte persone che hanno camminato insieme a noi: gli scouts di Cadiz, i 2 ragazzi belgi, la famiglia con il bimbo di 8 anni, Annemarie e una giovane coppia di Milano, e altri incrociati solo per pochi minuti. Il Portico della Gloria è ancora in restauro, visitiamo la tomba di Santiago e la Cappella della Madonna del Pilar.
Pranzo, per la fiesta di arrivo a Santiago, al ristorante regionale del Parador (consigliato da Roberta) e per Simone ora c'è il menù: pimientos do Padron, empanada, chipirones a la plancha, setas en sarten e plato variados de dulces, tutto perfetto! Pomeriggio di riposo e serata con Annemarie, Lorenzo, Maria del Mar e il piccolo Alvaro, parliamo di Italia, Spagna e... Cammini.
Saludos a todos!
Alle 12,00 la nostra Messa del Peregrino, la chiesa è già da tempo gremita perché tanti si aspettavano di vedere il botafumeiro invece non c'era, ci sarà il giorno dopo per l'attore Martin Sheen che farà un film, con il figlio, sul Cammino. Il rito liturgico è in italiano perché il celebrante principale, un prete lituano, ha scelto così. A fine messa, in chiesa ritroviamo molte persone che hanno camminato insieme a noi: gli scouts di Cadiz, i 2 ragazzi belgi, la famiglia con il bimbo di 8 anni, Annemarie e una giovane coppia di Milano, e altri incrociati solo per pochi minuti. Il Portico della Gloria è ancora in restauro, visitiamo la tomba di Santiago e la Cappella della Madonna del Pilar.
Pranzo, per la fiesta di arrivo a Santiago, al ristorante regionale del Parador (consigliato da Roberta) e per Simone ora c'è il menù: pimientos do Padron, empanada, chipirones a la plancha, setas en sarten e plato variados de dulces, tutto perfetto! Pomeriggio di riposo e serata con Annemarie, Lorenzo, Maria del Mar e il piccolo Alvaro, parliamo di Italia, Spagna e... Cammini.
Saludos a todos!
sabato 1 agosto 2009
Da Arzua a Santiago
12^ Tappa: km 38
Le previsioni del tempo dicevano pioggia e puntualmente ci svegliamo con le strade bagnate per la pioggia della notte. Alle 7,30 dopo la colazione ci incamminiamo, attraversiamo Arzua, fa freddo, il cielo è plumbeo e promette nuova pioggia. Entriamo nei sentieri boscosi, per la terza volta ripercorriamo questa tappa e questa volta non ci sbagliamo ad una indicazione ambigua. Il paesaggio è tipico della Galizia, come nella tappa precedente troviamo molti pellegrini, nel camminare bisogna stare attenti ai molti ciclisti che ti superano all'improvviso, spaventandoti e rompendo il clima di tranquillità e meditazione. Il Cammino non ci sembra un percorso adatto ai ciclisti.
Si cammina facilmente, una pioggia sottile e senza vento aiuta ancora di più la marcia, dopo una decina di km ci fermiamo in un bar per una pausa. Alla ripresa comincia a piovere più forte, proprio come l'anno scorso, ma quest'anno il vento è debole e si cammina bene. Arrivati all'alto di S. Irene ci caliamo per arrivare a Pedrouzo, la meta della nostra tappa. Arriviamo molto freschi, non piove e la temperatura bassa è l'ideale per camminare. Prendiamo la decisione di continuare fino a quando ce la faremo. Pranziamo in un ristorante con filete de ternera e tortilla spagnola.
Nel paese c'è una festa medioevale, con un mercatino i cui venditori sono in abito medioevale, vediamo un falconiere con i suoi uccelli rapaci, ci sono strani giochi da tavolo in pietra e anche piccole bande di musicanti celtici.
Usciamo dal paese, entriamo nel bosco e incomincia a piovere di brutto, per fortuna è un temporale di breve durata, quando smette ci troviamo nell'alto di un colle a ridosso dell'aeroporto. Scendiamo per un sentierino e in breve siamo a Lavacolla, l'ultimo paese prima di Santiago. Pausa in un bar dove incontriamo dei pellegrini a cavallo.
Siamo stanchi ma decidiamo di proseguire, anche se lentamente.
Cominciamo l'ultima salita del Cammino, quella più famosa che porta al monte Gozo (monte della Gioia). Qui piove ancora ma solo a tratti, verso la sommità troviamo le sedi televisive della tv di Galizia e la regionale di TVE (espana). Arriviamo alla sommità del monte Gozo, da qui vediamo Santiago: è sempre emozionante vedere la città dopo tanti km di cammino. Ci sentiamo un po' a casa perché c'è una piccola chiesetta dedicata a S. Marco. Mancano 4,5 km.
Qui, anni fa, c'è stato un incontro del Papa con i giovani Cattolici di tutto il mondo. La struttura creata per accogliere i giovani ora accoglie i pellegrini, molti oggi si sono fermati qui, ma noi, anche se è tardi vogliamo arrivare a Santiago. Molto lentamente e con pause entriamo nella periferia della città, qui reincontriamo i 2 ragazzi belgi che ci salutano calorosamente e ci incitano a finire usando lo spagnolo "casi casi". Nelle vie del centro il solito formicolio di turisti ma noi pensiamo solo a raggiungere la meta, arriviamo in piazza Obradoiro stremati ma contenti e commossi come la prima volta. Sono le 19,20 abbiamo camminato quasi 12 ore per 38 km, per noi è un record.
Qualche foto di rito e subito all'Oficina del Peregrino per ritirare la Compostela, data l'ora pensavamo di non trovare nessuno invece... una lunga fila di pellegrini! La signora che consegna la Compostela fa i complimenti a Leo per aver portato uno zaino così grande. Santiago è piena di gente per il concerto di Sprigsteen e noi riusciamo a trovare da dormire in una vecchia pensione che però ha una bellissima vista sulla Cattedrale.
Ci infiliamo in una taperia per una cena veloce a base di tapas al pulpo e ai peoci, qualche piccolo problema di digestione nella notte. Domani a mezzogiorno ci aspetta la nostra messa del pellegrino.
Hasta pronto! Ultreya!
Le previsioni del tempo dicevano pioggia e puntualmente ci svegliamo con le strade bagnate per la pioggia della notte. Alle 7,30 dopo la colazione ci incamminiamo, attraversiamo Arzua, fa freddo, il cielo è plumbeo e promette nuova pioggia. Entriamo nei sentieri boscosi, per la terza volta ripercorriamo questa tappa e questa volta non ci sbagliamo ad una indicazione ambigua. Il paesaggio è tipico della Galizia, come nella tappa precedente troviamo molti pellegrini, nel camminare bisogna stare attenti ai molti ciclisti che ti superano all'improvviso, spaventandoti e rompendo il clima di tranquillità e meditazione. Il Cammino non ci sembra un percorso adatto ai ciclisti.
Si cammina facilmente, una pioggia sottile e senza vento aiuta ancora di più la marcia, dopo una decina di km ci fermiamo in un bar per una pausa. Alla ripresa comincia a piovere più forte, proprio come l'anno scorso, ma quest'anno il vento è debole e si cammina bene. Arrivati all'alto di S. Irene ci caliamo per arrivare a Pedrouzo, la meta della nostra tappa. Arriviamo molto freschi, non piove e la temperatura bassa è l'ideale per camminare. Prendiamo la decisione di continuare fino a quando ce la faremo. Pranziamo in un ristorante con filete de ternera e tortilla spagnola.
Nel paese c'è una festa medioevale, con un mercatino i cui venditori sono in abito medioevale, vediamo un falconiere con i suoi uccelli rapaci, ci sono strani giochi da tavolo in pietra e anche piccole bande di musicanti celtici.
Usciamo dal paese, entriamo nel bosco e incomincia a piovere di brutto, per fortuna è un temporale di breve durata, quando smette ci troviamo nell'alto di un colle a ridosso dell'aeroporto. Scendiamo per un sentierino e in breve siamo a Lavacolla, l'ultimo paese prima di Santiago. Pausa in un bar dove incontriamo dei pellegrini a cavallo.
Siamo stanchi ma decidiamo di proseguire, anche se lentamente.
Cominciamo l'ultima salita del Cammino, quella più famosa che porta al monte Gozo (monte della Gioia). Qui piove ancora ma solo a tratti, verso la sommità troviamo le sedi televisive della tv di Galizia e la regionale di TVE (espana). Arriviamo alla sommità del monte Gozo, da qui vediamo Santiago: è sempre emozionante vedere la città dopo tanti km di cammino. Ci sentiamo un po' a casa perché c'è una piccola chiesetta dedicata a S. Marco. Mancano 4,5 km.
Qui, anni fa, c'è stato un incontro del Papa con i giovani Cattolici di tutto il mondo. La struttura creata per accogliere i giovani ora accoglie i pellegrini, molti oggi si sono fermati qui, ma noi, anche se è tardi vogliamo arrivare a Santiago. Molto lentamente e con pause entriamo nella periferia della città, qui reincontriamo i 2 ragazzi belgi che ci salutano calorosamente e ci incitano a finire usando lo spagnolo "casi casi". Nelle vie del centro il solito formicolio di turisti ma noi pensiamo solo a raggiungere la meta, arriviamo in piazza Obradoiro stremati ma contenti e commossi come la prima volta. Sono le 19,20 abbiamo camminato quasi 12 ore per 38 km, per noi è un record.
Qualche foto di rito e subito all'Oficina del Peregrino per ritirare la Compostela, data l'ora pensavamo di non trovare nessuno invece... una lunga fila di pellegrini! La signora che consegna la Compostela fa i complimenti a Leo per aver portato uno zaino così grande. Santiago è piena di gente per il concerto di Sprigsteen e noi riusciamo a trovare da dormire in una vecchia pensione che però ha una bellissima vista sulla Cattedrale.
Ci infiliamo in una taperia per una cena veloce a base di tapas al pulpo e ai peoci, qualche piccolo problema di digestione nella notte. Domani a mezzogiorno ci aspetta la nostra messa del pellegrino.
Hasta pronto! Ultreya!
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