mercoledì 30 luglio 2014

16ª tappa 12 km PUENTE VILLARENTE - LEON

LEO RACCONTA:
"Roberto parte in piena notte, per raggiungere la sua collega di lavoro Delia a Leon, e da lí proseguire insieme. Noi da oggi finiamo la seconda parte chiamata Purgatorio, per iniziare la terza il Paradiso. Il nostro cammino cambia radicalmente, non ha più molto senso fare tappe troppo lunghe e svegliarsi presto la mattina per evitare il caldo perché il paesaggio sta cambiando, ci avviamo verso i monti della Castiglia e della Galizia. Oggi tappa brevissima per visitare in maniera tranquilla Leon, è il primo giorno dalla partenza che abbiamo molto tempo a disposizione. Partiamo verso le 7:00 con passo lento ma mi accorgo che i miei malanni stanno migliorando, Roberto figlio di infermieri è stato molto bravo, continuo a camminare con i sandali. Al mercato di Mansilla ho comprato dei calzini per me e Carlo. Partiamo dall'albergue che vediamo spuntare il sole, camminiamo e facciamo fatica a riscaldarci, fa molto freddo. Dopo qualche km c'è una piccola salita, subito dopo un piccolo paese con un bar dove si beve la SIDRA, noi entriamo per un caffè ma non resistiamo e la beviamo anche la sidra, la signora del bar ci assicura che arriva direttamente dalle Asturie, zona tipica di produzione.
                       
    Carlo è diventato Gran Maestro Versatore di SIDRA!!!

           
       E Leo Gran Mangiatore di CHURROS y CHOCOLATE 

Facciamo un po' di saliscendi e arriviamo nella periferia di Leon, qui bisogna attraversare un'autostrada ma ora rispetto a 6 anni fa è molto più facile farlo perché gli Amici del Cammino hanno costruito una passerella sopraelevata di metallo in questo modo i pellegrini corrono meno pericoli.
                             
          
Da lì mancano pochi km a Leon. Camminando con tranquillità arriviamo in città, ci accolgono amici del cammino che ci danno le indicazioni necessarie, subito dopo in farmacia per bende e cerotti. Continuiamo il cammino in città fino ad arrivare alla Cattedrale, qui con sorpresa ritroviamo Michael che ci dà una buona notizia, la mano non è fratturata e vuole fare subito delle foto tutti insieme davanti alla Cattedrale per un bel ricordo.
            
                       
Ci accordiamo anche di partire insieme l'indomani e nelle prossime tappe.
Decidiamo di non andare in un albergue ma in un Hostal a 2 stelle, con 39€ abbiamo una bellissima stanza. Lasciamo tutto in camera e usciamo per vedere la città, visitiamo la Cattedrale, molto molto bella soprattutto per le sue vetrate e il suo retablo, le vie antiche del centro sono molto animate, ci sono tantissimi localini, si passeggia con piacere, c'è anche un mercato della frutta molto affollato dove Michael si prende qualcosa per pranzo, noi invece decidiamo di prendere qualche tapas.
Nel pomeriggio, dopo un riposino, ci ritroviamo con Michael per visitare la Cattedrale, la città e cenare insieme. Alle 21:30 compieta dei pellegrini nell'antico albergue/monastero delle Suore Benedettine."

¡Buen Camino de todos nosotros!       Piera

martedì 29 luglio 2014

15ª tappa 25 km EL BURGO RANERO - PUENTE VILLARENTE

LEO RACCONTA:
"Si parte come al solito alle 5:30 e facciamo 13km sotto le stelle per arrivare a Reliegos, si cammina bene nella notte, 6 anni fa li avevo fatti con Piera sotto un sole caldo ed è stata dura, l'unico mio problema sono le vesciche che mi tormentano soprattutto nei primi chilometri. Arriviamo a Reliegos, ma prima di entrare nel paese vediamo le famose bodegas che sono delle cantine di vino interrate in collinette, in questo modo il vino rimane al fresco, queste costruzioni hanno ispirato Tolkien per le abitazioni degli Hobbit. In paese hanno aperto un nuovo albergue, noi lo superiamo convinti di 
                
trovare bar aperti, invece è tutto chiuso, ci fermiamo lo stesso per riposare un po', 13km senza pause sono tanti. Riprendendo il cammino io è Roberto abbiamo un'andatura molto lenta, dopo un'ora e mezza arriviamo a Mansilla de Las Mulas, a metà di questo tratto ci sorpassa una giovane donna che ci sembra un'ALIENA, ha una velocità quasi doppia della nostra, è altissima, sta spingendo una specie di carrello con le ruote dove dentro c'è un bambino, ha lo zaino sulle spalle e sembra non dimostrare fatica. SIAMO SBALORDITI!!!
                    
Anche Delia è sorpresa quando viene superata dall'ALIENA, perché pensava che nessuno la potesse superare in velocità. Arrivati a Mansilla possiamo finalmente fare il bancomat, troviamo un paese molto vivo perché è giornata di mercato, c'è molta gente nelle strade principali. Entriamo in un carinissimo bar per fare colazione e Carlo, per festeggiare il suo compleanno, ordina per tutti tartas de queso. Siamo al 19º km.
              
Mancano 6km, riprendiamo la marcia e ci avviciniamo a Leon, meglio non esagerare oggi per non rovinare ancora di più i piedi. Ma in questi ultimi chilometri siamo tutti un po' pazzi ed euforici, ci sentiamo bene e ci superiamo a vicenda gareggiando su chi arriva per primo alla meta.
Arrivati all'albergue con piscina che avevo promesso a Carlo ci sistemiamo. Poco dopo passano gruppi di giovani pellegrini, io e Roberto scherziamo con loro io cercando di parlare in spagnolo lui in inglese, si ferma con noi solo una ragazza francese che parla spagnolo e ci dice che tutti vanno verso Leon. Delia sta bene e per questo vuole continuare il cammino, per recuperare i km persi in quanto il 9 agosto ha il volo di ritorno, Roberto che è il suo accompagnatore resta un po' sorpreso ma si ferma con noi, la raggiungerà l'indomani. Mangiamo al ristorante dell'albergue, la piscina per i pellegrini è gratis, così passiamo il pomeriggio io e Roberto sotto l'ombrellone, mentre Carlo sta nella piscina che è completamente libera.
 
Il compleanno di Carlo ha scatenato una corsa agli auguri, sta ricevendo messaggi e felicitazioni da tutti e in tantissime lingue, "bonne anniverser, feliz cumpleaños....."
La sera celebriamo ancora il compleanno con sangría y paella. ¡Que bueno!"

¡Que día tan feliz! Feliz cumpleaños Carlos y buen camino.    Piera

lunedì 28 luglio 2014

14ª tappa 30+2 km TERRADILLOS DE TEMPLARIOS - EL BURGO RANERO

LEO RACCONTA:
"Partenza alle 5:30 da Teradilla, siamo in 5, oltre a noi due anche Roberto, Delia e Michael. Delia si è ripresa bene e cammina velocemente, Roberto invece ha ancora un po' di difficoltà, mentre Michael cammina molto forte e va via con Carlo, infine a me spuntano altre vesciche e devo camminare lentamente. 
Oggi è una giornata un po' disgraziata, mi accorgo di aver dimenticato nell'albergue di Fromista un paio di mutande e un paio di calzini, inoltre ho messo nelle scarpe il doppio calzino, che se da una parte attutisce lo struscío delle scarpe dall'altra riscalda troppo i piedi causando altre vesciche, e io nell'indossare il doppio calzino ne rompo uno, così rimango con pochi calzini. Dopo 16 km di buona andatura sotto le stelle, arriviamo a Sahagun e qui dimentico di fare il bancomat, mi ritrovo con pochissimi euro da gestire, ma i nostri amici ci aiutano per qualche spesa. Superata Sahagun le nostre strade si dividono, Michael con un passo superiore va avanti e noi prendiamo un'andatura più modesta ma sbagliamo strada perché ci sono 2 alternative, un via romana un po' più lunga che salta la nostra meta e va a Mansilla de Las Mulas, e una via diretta per la carretera che va direttamente a Burgo Ranero.
Mentre di notte si può camminare benissimo con la tuta, quando inizia a fare caldo i pochi alberi che ci sono non ci aiutano a trovare un po' di refrigerio, camminiamo su una strada con molti sassi e i piedi mi fanno sempre più male, a un certo punto mi devo fermare e riposare, siamo in un posto alberato con panchine, cambio le scarpe e decido di continuare con i sandali. In questo momento ci rendiamo conto di aver sbagliato strada, dobbiamo prendere una decisione: fare 18km e arrivare a Mansilla, oppure tornare 2 km indietro e arrivare a Burgo Ranero lungo la strada asfaltata, prendiamo questa 2ª via, camminiamo celermente anche se sotto un caldo sole. 
Arriviamo a Burgo Ranero intorno alle 14:00 e qui abbiamo subito una brutta sorpresa, troviamo Michael che ha fatto l'itinerario corretto però è inciampato su un laccio ed è caduto, teme la frattura della mano e inoltre ha delle escoriazioni sul viso e su un gomito. Preferisce andare subito in ospedale a Leon per curarsi e si fermerà  qualche giorno nella città per verificare meglio come si risolverà con la mano.
                       
Il nostro albergue ha le pareti di fango come le case tipiche di questa zona, decidiamo con Roberto di preparare qui la cena per tutti. Il cuoco ci prepara una buonissima carbonara e prova anche a cimentarsi in un piatto tipico spagnolo, la tortilla con patate. Mangiamo molto bene e siamo invidiati dagli altri pellegrini, invitiamo dei francesi ma ormai avevano già prenotato il ristorante."

A mañana, buen camino peregrinos.

domenica 27 luglio 2014

13ª tappa 45 km FROMISTA - TERRADILLOS DE TEMPLARIOS

LEO RACCONTA:
"Alle 3:30 ci svegliamo, abbiamo già tutto pronto per non disturbare gli altri pellegrini, ci laviamo velocemente e ci vestiamo nell'atrio dell'accettazione dove possiamo accendere la luce.
La notte è molto ventosa, non c'è la luna, in cielo le stelle sono tantissime e si vede benissimo la Via Lattea, i Carri, varie Costellazioni e tante altre stelle che noi di solito, nei nostri cieli inquinati di luce, non vediamo. Spira un forte vento freddo, la tuta non basta per riscaldarci, ci aiuta un po' lo zaino. 
Le scarpe si stanno consumando, soprattutto la suola, non so se riuscirò ad arrivare a Santiago, come alternativa ho i sandali, eventualmente comprerò un paio di scarpe strada facendo. Partiamo, siamo in 3 il passo è veloce perché Michael è un grande camminatore, ma io sono un po' disturbato da una vescichetta non trattata adeguatamente. Michael ci racconta che lui è di Birmingham e poco distante da casa sua c'è una collina che ha ispirato Tolkien nella scena del drago nel Signore degli Anelli, lui si allenava su questa collina, con in spalla uno zaino pesantissimo, per prepararsi al Cammino. Ha un passo molto veloce, io con la vescica faccio fatica, invece Carlo lo segue tranquillamente. A Villalcazar de Sirga, nessun bar aperto, noi lo avevamo previsto e ci siamo portati dietro un chilo di empanada al tonno divisa in tre e lo zaino si è un po' alleggerito. Continuando facevo fatica, così io e Carlo ci siamo fermati per curare il mio piede mentre Michael proseguiva non prima di avermi consigliato il doppio calzino, da allora sono andato benissimo per tutto il resto della tappa.
                             
Arriviamo a Carrion de los Condes, notiamo che la cittadina è molto bella, forse la più bella delle mesetas, qui facciamo colazione e carichiamo le bottiglie di acqua fresca perché dobbiamo percorrere i famosi 17 km sotto il sole, senza un albero, nessun paese, nessun bar o fonte.
Ma abbiamo una gradita sorpresa, lo sterrato, molto brutto e pieno di pietre che affioravano di 6 anni fa, è stato sostituito con 5 km abbondanti di strada asfaltata, quel tratto di cammino diventa così una passeggiata. Gli alberi ora ci sono dappertutto, sono stati piantati nella campagna circostante e come siepe che segue la strada, quindi molto più facile rispetto una volta, e poi percorsa verso le 9 di mattina è l'ideale. Non abbiamo problemi, teniamo un'andatura abbastanza veloce e arriviamo bene all'altra estremità della strada, solo negli ultimi km il sole comincia a farsi sentire, siamo accaldati ma siamo già al 36º km. Arrivati a Calzadilla soliti bocadillos y cerveza e decidiamo di proseguire ancora un po' fino a raggiungere i nostri amici della prima tappa che hanno fatto una tappa notturna da pazzi!!! , e hanno terminato a Teradillos de Templarios. Così insieme e Michael e visto che non ci sentiamo stanchi proviamo ad avviarci.....mancano 9 km. A Ledigos arriviamo abbastanza bene ma gli ultimi 3 km sono fatali, il sole è molto forte, io sto bene ma Carlo, quando il sole è al culmine, incomincia a soffrire, troviamo però la soluzione...apre l'ombrello che porta ancora nello zaino, fa così gli ultimi km anche se finisce ugualmente accaldato, ma dopo 45km è comprensibile. 
Arriviamo a Teradillos, ci curiamo subito un po' di piccole vesciche, che dopo tappe così lunghe spuntano un po' dappertutto, e prepariamo i piedi per l'indomani."

¡Buen camino! A mañana.     Piera

sabato 26 luglio 2014

12ª tappa 34 km HONTANAS - FROMISTA

LEO RACCONTA:
"Partenza alle 5:15 é completamente buio e al buio vediamo i resti del Convento di S. Anton,
in questo convento le persone dei paesi vicini venivano a curarsi della malattia chiamata "fuoco di S. Antonio", le persone guarivano ma si pensa per il clima benefico della zona.
                 
Superato S. Anton arriviamo speditamente, complice l'aria fresca, a Castro Jeriz che é una cittadina che gira attorno a una collina e sulla sommità della stessa c'è un castello, qui solita ricca colazione e riposo. Qui incontriamo un italiano che ha già finito il cammino e sta ritornando a casa in macchina. 
Al 20º km fermata obbligata a S. Nicolas, albergue tenuto dagli italiani della Confraternita di Santiago di Perugia, propongo a Carlo di pernottare qui, ma dice che abbiamo fatto pochi km meglio proseguire. Siamo fortunati, l'eremo è aperto anche se è mattina e abbiamo anche la fortuna di trovare e conoscere Carmen Puglisi autrice di un importante libro sulla storia del cammino, è molto simpatica, ci accoglie con entusiasmo e ci fa indossare anche i mantelli del Capitolo Spagnolo poi Carmen ci racconta un po' della vita del cammino in questi ultimi anni, non parla bene di Paolo Coello autore di un libro sul cammino che ha portato tanti pellegrini ma ha raccontato tante falsità, lo ha conosciuto personalmente, è molto basso e porta tacchi. Anche l'ultimo film non lo trova buono, ma fa arrivare tanti Americani, mentre i Brasiliani dopo l'onda Coello sono in ribasso, in questo periodo ci sono comunque meno persone sul cammino, mentre in maggio era strapieno.
 M. GRAZIA, CARLO, CARMEN, LEO, SILVIA
Lasciamo un'offerta a Carmen per il caffè che ha fatto per tutti.
Proseguiamo verso la nostra meta, tortilla, birra e un veloce controllo ai piedi a Itero de la Vega, il sole ora è più caldo, proseguiamo più lenti, decidiamo di lasciare indietro Bojadilla e ci fermiamo a Fromista dove c'è una famosa chiesa da visitare. Dopo un passo, scendiamo Grazia e Silvia camminano lentamente, noi ci avvantaggiamo e arriviamo a destinazione alle 15:00 sotto un sole pesante, negli ultimi chilometri abbiamo costeggiato il "canale della Mancha" che attraversa le mesetas per centinaia di chilometri ed è il più grande in Europa, importante opera idraulica.
                         
L'albergue Estrella di Fromista non è molto bello, ma quello municipale sarebbe peggio, come ci hanno detto Roberto e Delia che sono arrivati in pullman, ma hanno anche provato a camminare 20km con scarpe più leggere, c'è un bel giardino dove tutti ci addormentiamo per riposare dalle fatiche.
Verso sera andiamo a visitare la chiesa di Fromista, molto più bella all'esterno che all'interno, è detta la chiesa Perfetta per le sue proporzioni ed è in stile romanico.
                     
La sera ceniamo con Michael che ci racconta meglio della sua vita, Carlo fa tante domande di carattere religioso per notare e capire la differenza fra anglicanesimo e cattolicesimo, è un esperto di tutto parliamo anche di sport. La cosa più importante però è che stiamo mangiando e bene, mangiamo buoni prodotti, tipici della provincia di Palencia: conejo asado, churrasco con patatas, sopa de garbanzos con bacalao, vino blanco y en fin parcharán con un postre de guajado. 
Per l'indomani, tappa di mesetas, decidiamo di partire a notte fonda perché Carlo fatica a camminare con il caldo e non si diverte, mentre col fresco va velocissimo, decidiamo di svegliarci alle 3:30.
Le ragazze che di solito camminano con noi non accettano l'idea di questa levataccia, giustamente Grazia vuole fare il cammino con calma perché ha tanto tempo a disposizione, si fermerà a Carrion, mentre Silvia decide di svegliarsi più tardi e proverà a camminare nei 17 km dove non c'è nessuna assistenza."

A mañana.....

                              

venerdì 25 luglio 2014

11ª tappa 32+2 km BURGOS - HONTANAS

LEO RACCONTA:
"Oggi è il 25 luglio, festa nazionale in Spagna, si celebra il Santo Patrono che appunto é Santiago.
Partiamo un po' più tardi del solito, le 6:00, perché l'albergue non apre prima di quest'ora.
Ci incamminiamo senza colazione e come al solito fatichiamo a trovare le frecce per uscire da una città importante come Burgos, infatti ci sbagliamo due volte, entriamo nel parco di Burgos e usciamo dalla Porta Romero dove nel film, "In cammino per Santiago", c'è la scena degli zingari con il protagonista. Facciamo molti chilometri ma non troviamo nulla per fare colazione, fino a quando arriviamo nell'abitato di Tardajos dove facciamo una buona colazione però c'è una deviazione che ci fa allungare il percorso di 2 km, questo disturba sempre, non troviamo pellegrini nel percorso ma in generale nel cammino di quest'anno, abbiamo camminato molto in solitudine. Carlo non ha grossi problemi alle vesciche e cammina abbastanza spedito, io invece ho una nuova vescica e al bar ne approfitto per curarmi con ago e cerotti, proseguendo non sento dolore quindi va bene così. L'aria è molto fredda, camminiamo per molto tempo con la giacca indossata e mi torna alla mente il detto popolare spagnolo che gioca su 2 parole uguali ma di significato diverso: "Burgos ha solo 2 stagioni l'inverno e quella del treno" perché stagione e stazione sono parole uguali o molto simili. Il sole comincia ad alzarsi e ci avviciniamo alle mesetas l'aria si scalda un po' ma riusciamo a camminare molto molto facilmente fino al prossimo paese al 20º km, Hornillo del Cammino, scegliamo l'ultimo bar perché meno affollato ma troviamo degli antipatici gestori, molto strano nel cammino, che ci fanno storie per varie cose, dobbiamo però fare l'ultima carica di acqua fresca per gli ultimi 10 km di mesetas sotto il sole. Ci riposiano e ne approfittiamo per fare una foto con un bel asinello. Riprendiamo il cammino e affrontiamo l'ultima salita in compagnia di Maria Grazia che ci chiede di farle compagnia perchè ha un po' timore delle mesetas, perché se le dovesse succedere di trovarsi in difficoltà, da sola le prenderebbe lo sconforto, lei viene da Milano, è il suo primo giorno perché riprende da dove ha terminato lo scorso anno e come noi vorrebbe arrivare a Finisterre. Cominciamo le mesetas lo spettacolo del paesaggio è sempre bellissimo solo che l'aria e i colori non sono limpidi come me li aspettavo perché la mattinata è stata nuvolosa, ma ora poche sono le nuvole in cielo, quindi percorriamo questi ultimi 10 km sotto il sole, rallentiamo un po' il passo perché non vogliamo stressare troppo i nostri piedi, arriviamo con tranquillità ad Hontanas. 
             
Vediamo il paese solo negli ultimi 100 metri perché questi centri nelle mesetas sono situati quasi sempre su depressioni perché sono più riparati dal vento gelido che soffia d'inverno, qui siamo comunque vicini all'oceano. Alloggiamo su una stanza noi soli all'albergue "El Puntido" 10€ ciascuno comprese lenzuola, perfetto! Carlo vede la sangria ed inevitabilmente ce la scoliamo subito. Ci riposiamo un po' perché abbastanza stanchi, riserviamo la cena per questa sera e sicuramente si andrà a bere ancora sangria.....
Ora siamo diretti verso una piscina che c'è in paese, Carlo non riesce a stare lontano dall'acqua....
                               
La sera ad Hontanas stiamo con Silvia che è della Navarra, Tutela, è laureata in Agraria e insegna matematica come me alle medie, Grazia di Milano, Alan che è un americano e Michael già incontrato nelle prime tappe che ci dice di essere un prete anglicano, è sposato, ha 2 figli e ci racconta un po' la sua storia.... Lui é un esperto di letteratura italiana, parla un sacco di lingue, ha insegnato a Vicenza e parla anche veneto e siciliano, è una persona di una grande cultura e avrebbe parlato ore e ore con Massimo. Restiamo tutta la sera nella piazzetta di Hontanas e io pago il pacharan per tutti, si sta bene perché il vento ha fatto abbassare la temperatura. Il giorno dopo decidiamo di partire insieme io, Carlo, Silvia e Grazia mentre Michael farà un percorso più lungo. Alan vorrebbe visitare Venezia chiedendo informazioni sugli hotel e ristoranti più cari (tipo "Cipriani") quando invece nel cammino, stranamente, cerca gli albergue che costano meno.
Ciao a tutti e buona spiaggia a voi che ci seguite"

¡Buen camino!     Piera

giovedì 24 luglio 2014

10ª tappa 26 km S. JUAN DE ORTEGA - BURGOS

Poche notizie oggi, il cellulare di Leo non si carica, arriveranno nei prossimi giorni.
Oggi percorsi 26 km, gran parte in discesa per giungere a Burgos, la fine del primo tratto del Cammino, l'inferno, 300 km circa. Alloggio in un bel albergue e pomeriggio dedicato alla visita della città con la sua bellissima Cattedrale. Purtroppo Carlo ha una vescica bella grossa in un tallone, ago, filo e cerotti il rimedio. La sera una buona cena da "El Morito", domani probabile tappa corta.
CONTINUA.......
LEO RACCONTA: "Partenza alle 5:30 e al buio attraversiamo un bosco, non siamo certi della strada perché facciamo fatica a vedere le indicazioni delle frecce gialle pur avendo la luce delle pile.
                     
Usciamo dal bosco che è ancora buio ed entriamo nell'abitato di Ages, è un pueblecito interessante, con case molto particolari, colazione in un bar che sembrava medievale, posto molto carino.
                                         
Superato Ages, comincia a farsi luce, tentiamo di raggiungere una pellegrina ma va troppo veloce e la lasciamo andare. Arriviamo ad Atapuerca dove nei suoi dintorni ci sono stati i ritrovamenti di uomini primitivi tra i più antichi d'Europa, il giorno dopo sentiremo notizie di nuove importanti scoperte.
                         
Dopo Atapuerca puntiamo dritti su Burgos non prima di aver superato un piccolo colle dove conosciamo una giovane ragazza di Amburgo che abita nel quartiere S. Pauli, quartiere delle feste, e fa il cammino per trovare tranquillità.
Purtroppo Carlo ieri sera ha commesso una piccola leggerezza, non ha bucato una piccolissima vescica e ora, nel camminare, si sta allargando in maniera importante, Carlo incomincia anche un po' a zoppicare, così rallentiamo il nostro passo per poter proseguire con minor dolore.
La temperatura comincia ad aumentare, il sole si alza, però ci dà sollievo un vento freddo che soffia stranamente a nostro favore ( di solito contro o trasversale).
                
Attraversiamo altri piccoli centri e quando ci avviciniamo alla periferia di Burgos andiamo paralleli all'aeroporto e subito dopo attraversiamo la lunghissima zona industriale della città.
                                   
Purtroppo non abbiamo imboccato una strada alternativa che ci portava a Burgos attraversando la campagna, i nostri amici pugliesi sono già in città dalla sera precedente e ci aspettano all' Albergue Municipal dietro la Cattedrale. Ho faticato a prelevare contanti dal bancomat, bisogna essere attenti che la banca sia di un istituto nazionale.
Entriamo nel centro storico di Burgos e andiamo subito all'albergue arriviamo alle 12:00 orario perfetto, é l'ora di apertura ai pellegrini, è una struttura nuovissima, ha 5 piani, ascensore e si pagano 5€.
Noi siamo fra i primi ad alloggiare, siamo al 5º piano, vicini ai nostri amici. Mangiamo poco ma subito aiutiamo Delia per tentare di ristrutturare un programma per farla ricamminare, non riesce ad appoggiare la pianta del piede per le tante vesciche, andiamo insieme a lei a comprare dei sandali e una piccola mochila di 20 litri, proseguirà il cammino senza portare troppo peso. 
Facciamo riflessioni anche sui nostri zaini perché vedendo tutti i pellegrini più leggeri di noi, pensiamo di aver portato, come al solito, cose poco utili, decidiamo che se in mesetas riscontriamo problemi di vesciche manderemo un po' di cose a Santiago che poi recupereremo.  
Intanto Carlo cura le sue vesciche e si riposa, alle 16:00 visiteremo l'imponete Cattedrale di Burgos, praticamente l'esaltazione della grandezza della Spagna, all'interno ci sono la tomba del Cid e le Cappelle dei Re di Castilla y Leon ai tempi del medioevo.
                 
                                         
Alla sera ottima cena da "El Morito" con piatti tipici di Burgos, inevitabile la morcilla, ma anche la revuelta e un piatto al grancho molto particolare che Roberto si mangia e da buon cuoco critica aspramente l'operato della cameriera e del cuoco del ristorante. Io commetto un grave errore ordino vino bianco quando invece qui scorre a fiumi la Sangria, Carlo non me lo perdona, rimedieremo.
Oggi è anche giornata di bucato ma la secadora non funziona, solo al 3º tentativo ci asciugherà i vestiti, per fortuna siamo stati aiutati dalle gentilissime hospitaleras.
Domani prima tappa di mesetas."
¡Adios amigos a mañana!

mercoledì 23 luglio 2014

9ª tappa 40 km GRAÑON - S. JUAN DE ORTEGA

LEO RACCONTA:
Sveglia alle 5:00 solo per me e Carlo, gli altri si sveglieranno più tardi perché faranno meno chilometri. Delia e Roberto ci lasciano, vanno a curarsi le vesciche a Burgos nella speranza di riaggregarsi a noi nella mesetas, magari senza zaino. 
Partenza alle 5:45. Cominciamo con passo regolare che manteniamo per molti chilometri. Non troviamo pellegrini fino a Belorado km 16, quasi non sembra una tappa del cammino francese dove si incontrano sempre molti pellegrini. A Belorado entriamo in Castilla y Leon la regione con più superficie del cammino.
                                       
La chiesa di Belorado ha molti nidi di cicogne e ne vediamo una. Poco dopo facciamo merenda in un bar della bella piazza circolare del paese, come al solito tortillas de bonito (pescecane) e riprendiamo la marcia. Ci mancano i pugliesi, il simpatico Roberto e la bella Delia. Continuiamo con passo spedito verso Villafranca Montes de Oca, la temperatura aumenta....CONTINUA......
                           
.....Facciamo una pausa, mangiamo i soliti bocadillos con tortilla e riposiamo una buona mezz'ora.
Ripartiamo affrontando l'ultima salita della giornata che ci porterà a S. Juan de Ortega, camminiamo sotto il sole di mezzodì, il percorso non pur attraversando boschi è completamente esposto al sole. Incontriamo un gruppo di francesi (non molto esperti) che affrontano la salita con un pulmino d'appoggio, sono i primi che incontriamo nel cammino di quest'anno. Superata la salita ripida troviamo anche un monumento ai caduti della Guerra di Spagna del 1936, ultime due rampe molto difficili poi siamo sulla cresta dei Monti Oca, qui una sorpresa: il sole è a picco sulle nostre teste e praticamente manca l'ombra, la strada sterrata è stata allargata di molto per un discorso di prevenzione degli incendi (strada tagliafuoco), quindi altri 10 km sotto il sole che picchia forte.
                                          
Andando ad una andatura regolare recuperiamo molte persone che non ce la fanno più a continuare la tappa, cerchiamo di risparmiaare un po' l'acqua e arriviamo al Santuario di S. Juan de Ortega alle 16:00 e decidiamo di alloggiare in una stanza di un Hostal. 
Dopo aver sistemato le nostre cose, non ci perdiamo la solita "cerveza mediana" e alle 18:00 andiamo alla messa del Santuario dove con sorpresa scopriamo che ci siamo solo noi due e difronte abbiamo il prete, fortunatamente dopo qualche minuto arrivano altre persone così ci sentiamo più tranquilli.
                 
Finita la messa uno spagnolo, una specie di sacrestano, ci racconta come è stata costruita la chiesa e, particolare molto interessante, ci fa notare che le due statue sei Santi Pontefici, S. Juan e S. Domingo, ad una certa ora sono illuminate da un raggio di luce solare che prima tocca S. Juan e successivamente S. Domingo.
                                        
Nella foto esattamente alle 8:00 di sera il raggio arriva a S. Domingo.
Sono insieme con noi una coppia di pellegrini russi che abbiamo conosciuto nei giorni precedenti. Finita la messa aspettiamo la cena ed é inevitabile mangiare la "morcilla de Burgos" tipica della zona, molto buona come tutta la cena. Siamo a 1000 m di altitudine, dormiremo al fresco e speriamo di riposare bene per la tappa che ci aspetta domani."
Abrazos a todos

Buen camino a vosotros      Piera

martedì 22 luglio 2014

8ª tappa 27 km NAJERA - GRAÑON

ÌLEO RACCONTA: "Partenza alle 5:40, al buio ci perdiamo le rocce rosse delle colline che sovrastano Najera. Lungo il percorso giovani spagnoli recitano il rosario in continuazione, scopriamo che ci sono due sacerdoti nel gruppo.
Sorge il sole, sarà una giornata calda.
                          
Desayuno ad Azofra, siamo io Carlo e Delia, Roberto purtroppo è pieno di vesciche, fará solo gli ultimi 7 km  camminando, gli altri in autobus. I paesaggi sempre più ampi, un'anteprima della mesetas, ci portano sopra un colle dove è stato costruito un campo da golf e un complesso residenziale, oscenità per il cammino! 
                           
Dall'alto intravediamo S. Domingo de la Calzada, la città del miracolo della gallina.
Pranziamo con tortillas y cerveza e visitiamo la chiesa dove ancora oggi c'è una stia con un gallo e una gallina vivi. 
                                               
                                             
CONTINUA.....
Usciti da Santo Domingo il sole la fa da padrone, la temperatura aumenta. Gli scenari sono un'anticipazione della mesetas con grandi distese di grano alternati da vigneti della rioja tutti di vino rosso molto forte, tipo cabernet.
Delia tormentata dalle vesciche ci lascia andare, cammina molto lentamente, peccato aveva una preparazione fisica invidiabile, ci ritroveremo con Roberto nell'albergue del campanile di Grañon.
A Grañon siamo tra i primi pellegrini ad arrivare, l'albergue è singolare, si alloggia in un campanile e si dorme per terra, le hospitaleros sono simpatiche, ci accolgono con semplicità ma con molto calore e ci spiegano le regole e le proposte dell'albergue che è donativo, cioè non c'è prezzo da pagare ma un'offerta.
Delia arriva molto attardata e Roberto le va incontro per aiutarla portandole lo zaino negli ultimi metri. Nelle vicinanze c'è una piscina, Carlo vorrebbe andarci ma è fuori pueblo e preferiamo un bar dove tra l'altro vediamo il tour FORZA NIBALI... Tortillas y bocadillos sono buonissime e a basso prezzo.
Andiamo a messa nella bella Chiesa di Grañon, intanto il campanile si riempie di italiani, fra i tanti Rosa pugliese che vive a Reggio Emilia, Maurizio e Simonetta dal Piemonte, Giovanni da montebelluna. Io mi informo se qualcuno cura le vesciche e mando Delia e Roberto da Manuel, una specie di guru da Ginevra che gestisce l'albergue vicino, molto sui generis, ma lì medica entrambi. La cena è molto conviviale e goliardica, la vulcanica Rosa fa la pasta e si raccontano aneddoti e disavventure del cammino, Roberto la fa da padrone.
Finisce la serata con un momento di riflessione molto suggestivo, a lume di candela nel coro della Chiesa, che ci lascia qualcosa di magico.
¡A mañana amigos!"

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