"Alle 3:30 ci svegliamo, abbiamo già tutto pronto per non disturbare gli altri pellegrini, ci laviamo velocemente e ci vestiamo nell'atrio dell'accettazione dove possiamo accendere la luce.
La notte è molto ventosa, non c'è la luna, in cielo le stelle sono tantissime e si vede benissimo la Via Lattea, i Carri, varie Costellazioni e tante altre stelle che noi di solito, nei nostri cieli inquinati di luce, non vediamo. Spira un forte vento freddo, la tuta non basta per riscaldarci, ci aiuta un po' lo zaino.
Le scarpe si stanno consumando, soprattutto la suola, non so se riuscirò ad arrivare a Santiago, come alternativa ho i sandali, eventualmente comprerò un paio di scarpe strada facendo. Partiamo, siamo in 3 il passo è veloce perché Michael è un grande camminatore, ma io sono un po' disturbato da una vescichetta non trattata adeguatamente. Michael ci racconta che lui è di Birmingham e poco distante da casa sua c'è una collina che ha ispirato Tolkien nella scena del drago nel Signore degli Anelli, lui si allenava su questa collina, con in spalla uno zaino pesantissimo, per prepararsi al Cammino. Ha un passo molto veloce, io con la vescica faccio fatica, invece Carlo lo segue tranquillamente. A Villalcazar de Sirga, nessun bar aperto, noi lo avevamo previsto e ci siamo portati dietro un chilo di empanada al tonno divisa in tre e lo zaino si è un po' alleggerito. Continuando facevo fatica, così io e Carlo ci siamo fermati per curare il mio piede mentre Michael proseguiva non prima di avermi consigliato il doppio calzino, da allora sono andato benissimo per tutto il resto della tappa.
Arriviamo a Carrion de los Condes, notiamo che la cittadina è molto bella, forse la più bella delle mesetas, qui facciamo colazione e carichiamo le bottiglie di acqua fresca perché dobbiamo percorrere i famosi 17 km sotto il sole, senza un albero, nessun paese, nessun bar o fonte.
Ma abbiamo una gradita sorpresa, lo sterrato, molto brutto e pieno di pietre che affioravano di 6 anni fa, è stato sostituito con 5 km abbondanti di strada asfaltata, quel tratto di cammino diventa così una passeggiata. Gli alberi ora ci sono dappertutto, sono stati piantati nella campagna circostante e come siepe che segue la strada, quindi molto più facile rispetto una volta, e poi percorsa verso le 9 di mattina è l'ideale. Non abbiamo problemi, teniamo un'andatura abbastanza veloce e arriviamo bene all'altra estremità della strada, solo negli ultimi km il sole comincia a farsi sentire, siamo accaldati ma siamo già al 36º km. Arrivati a Calzadilla soliti bocadillos y cerveza e decidiamo di proseguire ancora un po' fino a raggiungere i nostri amici della prima tappa che hanno fatto una tappa notturna da pazzi!!! , e hanno terminato a Teradillos de Templarios. Così insieme e Michael e visto che non ci sentiamo stanchi proviamo ad avviarci.....mancano 9 km. A Ledigos arriviamo abbastanza bene ma gli ultimi 3 km sono fatali, il sole è molto forte, io sto bene ma Carlo, quando il sole è al culmine, incomincia a soffrire, troviamo però la soluzione...apre l'ombrello che porta ancora nello zaino, fa così gli ultimi km anche se finisce ugualmente accaldato, ma dopo 45km è comprensibile.
Arriviamo a Teradillos, ci curiamo subito un po' di piccole vesciche, che dopo tappe così lunghe spuntano un po' dappertutto, e prepariamo i piedi per l'indomani."
¡Buen camino! A mañana. Piera
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