"Partenza alle 5:30 da Teradilla, siamo in 5, oltre a noi due anche Roberto, Delia e Michael. Delia si è ripresa bene e cammina velocemente, Roberto invece ha ancora un po' di difficoltà, mentre Michael cammina molto forte e va via con Carlo, infine a me spuntano altre vesciche e devo camminare lentamente.
Oggi è una giornata un po' disgraziata, mi accorgo di aver dimenticato nell'albergue di Fromista un paio di mutande e un paio di calzini, inoltre ho messo nelle scarpe il doppio calzino, che se da una parte attutisce lo struscío delle scarpe dall'altra riscalda troppo i piedi causando altre vesciche, e io nell'indossare il doppio calzino ne rompo uno, così rimango con pochi calzini. Dopo 16 km di buona andatura sotto le stelle, arriviamo a Sahagun e qui dimentico di fare il bancomat, mi ritrovo con pochissimi euro da gestire, ma i nostri amici ci aiutano per qualche spesa. Superata Sahagun le nostre strade si dividono, Michael con un passo superiore va avanti e noi prendiamo un'andatura più modesta ma sbagliamo strada perché ci sono 2 alternative, un via romana un po' più lunga che salta la nostra meta e va a Mansilla de Las Mulas, e una via diretta per la carretera che va direttamente a Burgo Ranero.
Mentre di notte si può camminare benissimo con la tuta, quando inizia a fare caldo i pochi alberi che ci sono non ci aiutano a trovare un po' di refrigerio, camminiamo su una strada con molti sassi e i piedi mi fanno sempre più male, a un certo punto mi devo fermare e riposare, siamo in un posto alberato con panchine, cambio le scarpe e decido di continuare con i sandali. In questo momento ci rendiamo conto di aver sbagliato strada, dobbiamo prendere una decisione: fare 18km e arrivare a Mansilla, oppure tornare 2 km indietro e arrivare a Burgo Ranero lungo la strada asfaltata, prendiamo questa 2ª via, camminiamo celermente anche se sotto un caldo sole.
Arriviamo a Burgo Ranero intorno alle 14:00 e qui abbiamo subito una brutta sorpresa, troviamo Michael che ha fatto l'itinerario corretto però è inciampato su un laccio ed è caduto, teme la frattura della mano e inoltre ha delle escoriazioni sul viso e su un gomito. Preferisce andare subito in ospedale a Leon per curarsi e si fermerà qualche giorno nella città per verificare meglio come si risolverà con la mano.
Il nostro albergue ha le pareti di fango come le case tipiche di questa zona, decidiamo con Roberto di preparare qui la cena per tutti. Il cuoco ci prepara una buonissima carbonara e prova anche a cimentarsi in un piatto tipico spagnolo, la tortilla con patate. Mangiamo molto bene e siamo invidiati dagli altri pellegrini, invitiamo dei francesi ma ormai avevano già prenotato il ristorante."
A mañana, buen camino peregrinos.
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