Oggi percorsi 26 km, gran parte in discesa per giungere a Burgos, la fine del primo tratto del Cammino, l'inferno, 300 km circa. Alloggio in un bel albergue e pomeriggio dedicato alla visita della città con la sua bellissima Cattedrale. Purtroppo Carlo ha una vescica bella grossa in un tallone, ago, filo e cerotti il rimedio. La sera una buona cena da "El Morito", domani probabile tappa corta.
CONTINUA.......
LEO RACCONTA: "Partenza alle 5:30 e al buio attraversiamo un bosco, non siamo certi della strada perché facciamo fatica a vedere le indicazioni delle frecce gialle pur avendo la luce delle pile. Usciamo dal bosco che è ancora buio ed entriamo nell'abitato di Ages, è un pueblecito interessante, con case molto particolari, colazione in un bar che sembrava medievale, posto molto carino.
Superato Ages, comincia a farsi luce, tentiamo di raggiungere una pellegrina ma va troppo veloce e la lasciamo andare. Arriviamo ad Atapuerca dove nei suoi dintorni ci sono stati i ritrovamenti di uomini primitivi tra i più antichi d'Europa, il giorno dopo sentiremo notizie di nuove importanti scoperte. Dopo Atapuerca puntiamo dritti su Burgos non prima di aver superato un piccolo colle dove conosciamo una giovane ragazza di Amburgo che abita nel quartiere S. Pauli, quartiere delle feste, e fa il cammino per trovare tranquillità.
Purtroppo Carlo ieri sera ha commesso una piccola leggerezza, non ha bucato una piccolissima vescica e ora, nel camminare, si sta allargando in maniera importante, Carlo incomincia anche un po' a zoppicare, così rallentiamo il nostro passo per poter proseguire con minor dolore.
La temperatura comincia ad aumentare, il sole si alza, però ci dà sollievo un vento freddo che soffia stranamente a nostro favore ( di solito contro o trasversale). Attraversiamo altri piccoli centri e quando ci avviciniamo alla periferia di Burgos andiamo paralleli all'aeroporto e subito dopo attraversiamo la lunghissima zona industriale della città. Purtroppo non abbiamo imboccato una strada alternativa che ci portava a Burgos attraversando la campagna, i nostri amici pugliesi sono già in città dalla sera precedente e ci aspettano all' Albergue Municipal dietro la Cattedrale. Ho faticato a prelevare contanti dal bancomat, bisogna essere attenti che la banca sia di un istituto nazionale.
Entriamo nel centro storico di Burgos e andiamo subito all'albergue arriviamo alle 12:00 orario perfetto, é l'ora di apertura ai pellegrini, è una struttura nuovissima, ha 5 piani, ascensore e si pagano 5€.
Noi siamo fra i primi ad alloggiare, siamo al 5º piano, vicini ai nostri amici. Mangiamo poco ma subito aiutiamo Delia per tentare di ristrutturare un programma per farla ricamminare, non riesce ad appoggiare la pianta del piede per le tante vesciche, andiamo insieme a lei a comprare dei sandali e una piccola mochila di 20 litri, proseguirà il cammino senza portare troppo peso.
Facciamo riflessioni anche sui nostri zaini perché vedendo tutti i pellegrini più leggeri di noi, pensiamo di aver portato, come al solito, cose poco utili, decidiamo che se in mesetas riscontriamo problemi di vesciche manderemo un po' di cose a Santiago che poi recupereremo.
Alla sera ottima cena da "El Morito" con piatti tipici di Burgos, inevitabile la morcilla, ma anche la revuelta e un piatto al grancho molto particolare che Roberto si mangia e da buon cuoco critica aspramente l'operato della cameriera e del cuoco del ristorante. Io commetto un grave errore ordino vino bianco quando invece qui scorre a fiumi la Sangria, Carlo non me lo perdona, rimedieremo.
Oggi è anche giornata di bucato ma la secadora non funziona, solo al 3º tentativo ci asciugherà i vestiti, per fortuna siamo stati aiutati dalle gentilissime hospitaleras.
Domani prima tappa di mesetas."
¡Adios amigos a mañana!
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