giovedì 31 luglio 2008

Da Arzua a Rua

17 km
Partenza alle 6,15 dopo aver fatto una bella colazione, è ancora buio usiamo le pile. All'uscita del paese incontriamo 3 spagnoli, padre, madre, figlio e facciamo un tratto di strada insieme tra i boschi. Il padre in realtà è un hobbit: alto mezzo uomo, molto grosso, porta un enorme zaino e si aiuta con un lungo bastone con appesa una borraccia che in realtà è una bottiglia di plastica e sopra il bastone c'è un corno di toro. In fronte ha la pila, è sempre in movimento, non si ferma un attimo e quando piove ricopre il tutto con una mimetica militare, ma quando c'è il sole sulla fronte compare una fascia-fazzoletto a mo' di Federer. Purtroppo arriviamo ad una pietra miliare che indica due direzioni opposte <---> non sappiamo quale direzione prendere. La famiglia si divide e noi seguiamo la moglie e il figlio, ma ahimè è la strada sbagliata. Facciamo 1-2 km in più sulla strada ma ben presto ritroviamo il sentiero del cammino. Poco dopo troviamo i francesi e di lì a poco incomincia anche a piovigginare.
Camminiamo ancora, ma poi bisogna ripararsi e tiriamo fuori le mantelline cerate. Il vento aumenta, ma col fresco si cammina bene. In uno dei tanti boschi ritroviamo il gruppo di francesi tutti riuniti e fermi come aspettassero qualcosa ... forse il pullman? Cammina cammina... la pioggia si fa sempre più copiosa e i sentieri si stanno infangando. Vediamo alcune cose antipatiche: taxi pieni di zaini, persone che salgono nelle auto d'appoggio. Ma nonostante tutto molti pellegrini continuavano sotto la pioggia battente fino alla meta.
Noi, ben bagnati, ci fermiamo a Rua, le caviglie fanno un po' male così preferiamo riposare. Oggi al ristorante che ben conosciamo, prendiamo una succulenta paella di marisco + pulpo. Nel pomeriggio inoltrato ritorna il sole e arriva la notizia che gli amici di Aosta sono al paese vicino, domani ci rivedremo.

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