domenica 3 agosto 2014

20ª tappa 27 km FONCEBADON - PONFERRADA

LEO RACCONTA: "Partiamo alle 7:00 da Foncebadon, fa freddo, al bar prendiamo solo un caffè e ci avviamo verso la "Cruz de Hierro" che dista solo 2 km di cammino in leggera salita. C'è molta gente attorno alla Croce di Ferro, ognuno di noi ha un sasso da depone sulla grande collinetta che si è formata ai suoi piedi.La luce aumenta, si cammina bene per la temperatura fresca e dopo un'ora di cammino arriviamo a Manjarin, lì troviamo Tomas, é solo, senza dare più assistenza ai pellegrini perché ci racconta che ormai ha una certa età, 70anni, ha avuto un infarto ed è stato operato al cuore. Si reca solo il sabato e la domenica al rifugio di Manjarin, per il resto della settimana vive in un paese vicino a Villafranca del Bierzo. Ha detto che non può più coltivare i suoi vizietti...ma il suo fisico è forte perché ha retto ad un infarto che per i medici era ritenuto mortaleContinuiamo a camminare e, con salite non difficili, raggiungiamo il punto più alto di tutto il cammino, il monte Iruno a 1500 m  slm, qui ci sono panorami spettacolari e il posto è bellissimo, nel bosco del monte Carlo e Michael si perdono e devono recuperare il sentiero facendosi largo tra la vegetazioneIncomincia la parte dolorosa della giornata, sia ieri che oggi io ho camminato con le scarpe e sono andato abbastanza bene, nessun dolore, però la discesa è un test importante per capire come stanno i piedi, preferiamo evitare certi tratti in mezzo alle pietraie e fare la strada asfaltata. Prendo un'andatura lenta, anche Carlo e Michael seguono la mia andatura, probabilmente anche loro hanno qualche acciacco. Arriviamo a El Alcebo qui c'era un unico bar e un unico albergue ora ne hanno costruiti di nuovi e tutti i pellegrini sono nei primi locali, ma noi entriamo nell'antico bar dove fanno "el bocadillo mas especial de todo el camino". Appena finita la merenda vediamo che fuori si sta svolgendo la festa del pellegrino dove tutti gli abitanti del paese ballano di prima mattina e offrono dolci e liquori a tutti i pellegrini che incontrano, Carlo scappa e va subito a prendere la china, sembrava di essere alla Montefortiana, ma anch'io e Michael subito dopo la prendiamo. Lasciamo l'allegra compagnia, ritroviamo le indicazioni e scendiamo verso Molinaseca.

La strada ci presenta un bivio: strada asfaltata più lunga o sentiero pietroso più corto? Scegliamo la seconda via ma si rivela abbastanza difficoltosa, era più corta ma più lenta. Scendendo la temperatura si alza e questo è un bene per Carlo se desidera fare un bagno nel fiume che attraversa Molinaseca. Ma così non è fa troppo freddo, nessuno sta facendo il bagno, Carlo si accontenta di bagnare solo i piedi.

È sempre noioso abbandonare Molinaseca per Ponferrada perché inizialmente c'è una strada in leggera salita, poi si cala in una conca dove l'aria si riscalda e ti dá la sensazione di non riuscire a respirare, sembra manchi l'aria. Arriviamo a Ponferrada e alloggiamo all'albergue Municipal l'unico della cittadina. L'albergue in poco tempo si riempirà di pellegrini, tanti dormiranno anche all'aperto, nel giardino un totem di legno indica che i km mancanti a Santiago sono 202. Abbiamo una stanza per 4 persone e con noi 3 c'è Marcos che fa il cammino per la 2ª volta, lo fa da solo perché dice che è più spirituale. Nel pomeriggio visitiamo il piccolo ma bel centro storico di Ponferrada, la basilica di di S. Maria dell'Encina (che significa quercia), la Torre dell'Orologio, le Piazze e poi arriviamo all'importante e maestoso Castello dei Templari.

                     
Ci riposiamo nel bar della piazzetta principale poi alle 19:00 paella, fabada e chupito finale, alle 20:00 messa multilingue per i pellegrini con benedizione finale. Finita la funzione resto un po' in giardino e noto che a questo punto del cammino sono molti i giovani che lo percorrono ed è sempre più affollato.
Ciao a domani."

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