giovedì 30 luglio 2009

Da S. Roman de Retorta a Melide

10^ Tappa: 31 Km
Colazione alle 7. Il padrone dell'hostal ci deve riportare nel cammino in auto, ci carica in 6 per risparmiare un viaggio, siamo stretti tra 2 americane, belle ma pienotte. Ripartiamo da S. Roman percorrendo il paesaggio gallego che non ci stanca mai. Seguiamo una calzada romana che dopo 10 km ci porta ad un piccolo ponte romano che dà il nome alla località. Vediamo anche un cippo di epoca romana ai bordi della strada.


Qui scopriamo i consigli sbagliati che ci aveva dato il padrone della pensione: ci aveva detto che per raggiungere Palas del Rey da qui ci volevano 7 km invece i km sono almeno il doppio, Palas del Rey sembrava la meta più vicina per non forzare la caviglia di Piera. A questo punto ci sembrava sprecato non arrivare a Melide per pochi km di differenza, solo che come al solito anche le guide sono bugiarde in fatto di km, forse i km fatti erano 30 ma sembravano 35!


Dopo Puente Romano prendiamo serie di strade e sentieri che attraversano paesini molto piccoli senza servizi ma pieni di cani e di mucche.


Si sale lentamente ma continuamente, in questo tratto non incontriamo nessun pellegrino, Piera cammina molto piano. Dobbiamo superare un monte per poi calare nella lunghissima piana che porta a Melide.


Arriviamo al passo nelle ore più calde della giornata affaticati, stanchi e con poca acqua. Là in un paesino quasi abbandonato ci viene incontro Mapi (Maria Pilar) che ci offre ospitalità. Entriamo in una piccola casa antica fatta di sasso. La ragazza ci racconta che ha deciso, insieme al suo ragazzo, di vivere a contatto con la natura e di accogliere quei pochi pellegrini che passano di là, coltiva un orto, ha 8 cani lupo e lavora facendo piccoli oggetti di cuoio che vende nei mercatini.


Ci offre un te e mentre aspettiamo arriva Annamaria, pellegrina Bretone che si aggrega a noi. All'interno della casa non c'è il massimo dell'igiene, ma si vive ugualmente un'atmosfera particolare di benessere. Prima di riprendere il Cammino un piccolo topolino di campagna entra nello zaino di Leo, in un contesto del genere l'episodio assume aspetti divertenti, Mapi ci vuole abbracciare tutti e ci augura buona fortuna e buon cammino.

(Alla ricerca del topolino...)

Dopo poco dall'alto del passo vediamo Melide, sembra vicina ma dista 12 km. Camminiamo alcuni km con Annamaria, ma noi avendo il passo più lento la lasciamo andare avanti e ci lascia alla nostra sorte. I km non passano mai e Melide non si avvicina, facciamo un sacco di pause, i piedi ricominciano a fare male. Ogni fontana ci dà un po' di sollievo, Leo trova un bar. E' chiuso, siamo costretti a continuare. Verso la fine della tappa ritroviamo le ragazze americane che ci superano ma si vede che anche loro sono stanche.
A Melide arriviamo attorno alle 18 e in una piazza vediamo in un colpo solo più pellegrini di quanti visti nei giorni precedenti. Abbiamo incrociato il Cammino Francese, mancano 53 km a Santiago e da oggi in poi cammineremo insieme a molte persone. Una volta sistemati andiamo nella famosa pulperia di Ezequiel, ma qui giunti sorpresona! Leo vede seduto ad un tavolo Oliviero un istruttore di scacchi di Torino conosciuto l'autunno scorso a Vienna ad un torneo govanile di scacchi.


Oliviero e i suoi amici stanno facendo il Cammino Francese per la 2^ volta, sono i primi italiani che incontriamo. Ci mangiamo un pulpo eccezionale e Leo si scola una bottiglia di bianco con Oliviero e compagnia.

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