domenica 4 luglio 2010

Yenne - S. Maurice de Rotherens

6^ Tappa: 17 Km

Alle 5,30 lasciamo a malincuore il convento dei Cappuccini, abbiamo dormito benissimo, al fresco. Facciamo fatica a trovare il Cammino per la troppa abbondanza di "Cappe Sante" in giro per il paese che indicano direzioni diverse per l'esistenza di una variante invernale al solito percorso. Oggi dobbiamo oltrepassare un colle importante, fare oltre 600m di dislivello.
Che sia dura lo si capisce subito nella prima parte di questa tappa dove ci sono rampe in ascesa difficili, ripagate però da spettacolari strapiombi sul Rodano.
Il sentiero è esposto, molto bagnato e in certi punti l'erba è alta, bisogna fare molta attenzione. La guida dice che anche in caso di nebbia è consigliabile fare la variante invernale... e improvvisamente si alza proprio la nebbia! Per fortuna, però, abbiamo già terminato il tratto più esposto.
Al 9^Km arriviamo alla "Casa di caccia" gestita ora da allevatori e produttori di formaggio come posto di ritrovo dopo il lavoro, sono appena le nove del mattino e in quel momento stanno facendo una sostanziosa merenda a base di baguettes, carne arrosta, formaggio e vino, ci invitano a condividere la merenda. Scoprono che siamo italiani e ci prendono in giro per i mondiali e Leo risponde: " non solo l'Italia è stata eliminata..." risata generale. Tutto il cibo della merenda era molto buono.
Lasciata l'allegra compagnia riprendiamo a salire, è molto dura e sembra non finire mai, per fortuna siamo sempre all'ombra e la vegetazione è talmente fitta che sembra di essere in una giungla. Ad un certo punto ci accorgiamo che Piera ha una zecca alla caviglia, non si stacca e decidiamo di toglierla quando saremo alla gite. Arriviamo al passo molto affaticati, ma finalmente si scende.
A S. Maurice solita sorpresa: la gite è 1Km fuori dal Cammino e la strada in forte ascesa, Piera brontola ma piano piano arriviamo. Chantal ci accoglie con calore ma la Gite è un caos: è un cantiere, non c'è nulla di finito, in più è occupata dal figlio del gestore che con vari amici festeggia il 35^ compleanno. Sono giovani coppie con figli piccoli che però hanno festeggiato fino a tarda notte, è ormai passato mezzogiorno ma si sono appena svegliati. Chantal ci mette a nostro agio e subito toglie la zecca a Piera facendola girare. Attendiamo 2 ore per la stanza, e la doccia non ha ancora acqua calda perché consumata dai festeggiatori.
Verso le 15,00 ritorna la calma, tutti vanno a casa e noi restiamo da soli con Chantal che gestisce la Gite e le cose cambiano completamente. Ci riposiamo e la sera ceniamo all'aperto con davanti un panorama stupendo all'ora del tramonto; davanti a noi la regione dell'ISERE che raggiungeremo all'indomani. Cena con crema di verdura, insalata e prosciutto, pasta con bistecca!!! Formaggi della Savoia e dolce di mele, vino rosso, bianco e rosè il tutto semplice ma buono.
Dopo cena Chantal ci invita a visitare la gite che il padrone Louis Revel si costruisce piano piano da solo. Vediamo una bella stanza con grande camino dove sono raccolte ed esposte immagini dei vari Cammini di Santiago e molte cartoline di pellegrini passati dalla sua Gite. Molto bella anche una vecchia cartina di Francia/Spagna con indicati i vari cammini che attraversano la Francia e la Spagna per arrivare a Santiago. Nella Gite tengono 4 quaderni con gli indirizzi dei pellegrini: 1 per i francesi, 1 per gli svizzeri, 1 per i tedeschi e 1 per il resto del mondo; noi siamo i primi Italiani. Poi entriamo in una suggestiva Cappella con varie opere create da Louis, alcune in vetro, altre in legno tra cui un crocifisso fatto da un tronco di vite.
All'aperto, seduti sul bordo della scarpata, Chantal, che ha la nostra età ci racconta dei suoi figli e della sua vita, parla lentamente così riusciamo a capirla e a dialogare un po'. Il prossimo anno vuole andare a Santiago partendo da Tours, 1600Km! Il sole è tramontato, si avvicina la notte nella totale quiete della valle sottostante, andiamo a dormire. Non ci aspettavamo che un posto che si era presentato in totale confusione avesse in serbo queste sorprese che sono la vera anima del Cammino.
BONSOIR PIERA Y LEO

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